Al Tatà va in scena l’inclusione con “Dal Paese di Bellosguardo”
Il 4 aprile a Taranto lo spettacolo conclusivo del laboratorio teatrale promosso dal Crest con minori e disabili

Venerdì 4 aprile alle ore 18.00, presso l’Auditorium Tatà di Taranto, andrà in scena “Dal Paese di Bellosguardo”, evento conclusivo del laboratorio teatrale curato dalla Soc. Coop. CREST nell’ambito del progetto “BES-T Community in Best Practice”, selezionato da Con i Bambini per il contrasto alla povertà educativa minorile. L’ingresso è libero e gratuito.
Lo spettacolo è il risultato di un percorso avviato a febbraio presso la sede della Cooperativa sociale LOGOS, capofila del progetto. Coinvolti quaranta partecipanti tra minori con disturbo dello spettro autistico, genitori, adulti disabili, operatori e siblings. Insieme hanno lavorato sul testo originale “Dal Paese di Bellosguardo” di Giovanni Guarino, elaborando una drammaturgia collettiva e condivisa.
Durante il laboratorio sono stati proposti esercizi di ritmo, ascolto, respirazione, fonetica e psicomotricità, con l’obiettivo di promuovere l’inclusione e valorizzare le diverse abilità. “Il Paese di Bellosguardo e la storia di Senzafaccia – ha spiegato l’autore Giovanni Guarino – ci insegnano che non esistono mancanze, ma limiti: ognuno ha i suoi, e questa è la ricchezza della diversità”.
La narrazione affronta con delicatezza i temi dell’identità, della disabilità e dell’accettazione: in un paese dove tutti hanno volti bellissimi, nasce un bambino senza volto, spingendo la comunità ad affrontare la diversità tra paure, esclusioni e percorsi di crescita.
Il progetto triennale “BES-T Community in Best Practice” coinvolge numerosi partner territoriali, tra cui la Provincia e il Comune di Taranto, la ASL Taranto, scuole, associazioni e imprese sociali. Coordinato da Lucia Lazzaro, il programma intende creare nuove forme di inclusione educativa e sociale attraverso la collaborazione tra cultura, istituzioni e terzo settore.
L’appuntamento del 4 aprile rappresenta non solo la chiusura di un percorso artistico, ma anche un momento di restituzione e visibilità per una comunità che promuove la diversità come valore condiviso.