Ambulanza 118 (foto Massimo Todaro)
Ambulanza 118 (foto Massimo Todaro)

Paura e tensione in un centro commerciale di Taranto, dove una normale mattina di lavoro si è trasformata in un incubo per una cassiera aggredita da una cliente in evidente stato di agitazione.

Intorno alle 11.30 del 3 luglio, la lavoratrice colpita con un oggetto metallico lanciato dalla cliente dopo un diverbio per il resto di un centesimo su un acquisto da 4,99 euro. Il colpo ha causato la rottura di una lente e una ferita al setto nasale della cassiera.

L’intervento tempestivo del responsabile dell’esercizio e delle forze dell’ordine ha permesso di contenere la situazione, resa ancora più grave perché la donna responsabile dell’aggressione impugnava un’arma da taglio. La donna si è rifiutata di farsi avvicinare, rendendo necessario un intervento prolungato durato diverse ore. La lavoratrice è stata successivamente soccorsa ed è stata assistita in stato di shock.

Sulla vicenda è intervenuto Giuseppe Scarciglia, segretario dell’UGL Terziario, esprimendo la solidarietà del sindacato alla lavoratrice e lanciando un appello accorato: “Le lavoratrici e i lavoratori sono sempre più vittime di vessazioni e violenze. La professionalità si misura anche nel non reagire alle provocazioni, ma è essenziale denunciare ogni forma di sopruso. La sicurezza nei luoghi di lavoro non è un optional: è un diritto inviolabile”.

Scarciglia ha ricordato come quello della cassiera non sia un caso isolato. “Abbiamo già perso un collega in passato, accoltellato mentre svolgeva il proprio turno. È inaccettabile che chi lavora al servizio del pubblico venga esposto a simili rischi. Serve un aggiornamento urgente dei DVR e un piano di sicurezza specifico per il personale nei punti vendita”.

Il sindacato chiede che le aziende e le istituzioni affrontino con determinazione il tema della sicurezza, garantendo ambienti protetti e presidiati, soprattutto per chi opera in prima linea nei servizi essenziali.

“È tempo di agire non solo per tutelare l’integrità fisica dei lavoratori, ma anche per affermare con forza che il rispetto e la dignità di chi lavora non sono negoziabili”, conclude Scarciglia.