Taranto, Vito Ladisa tra una stoccata alla squadra e una certezza
Il presidente: “Vinceremo la guerra e torneremo in Serie D”

(Di Dante Sebastio) Un intervento a tutto campo, diretto e senza filtri. In conferenza stampa, Vito Ladisa, presidente del Taranto, ha affrontato i nodi centrali del momento rossoblù: dal piano industriale al nuovo stadio Iacovone, passando per le fragilità della sua squadra, gli errori arbitrali e le difficoltà legate al contesto competitivo. Un confronto intenso, nel quale il presidente non ha nascosto criticità e responsabilità, ma ha ribadito una convinzione netta: “Vinceremo la guerra, il prossimo anno giocheremo in Serie D”.
Il piano industriale come base del progetto
Ladisa ha richiamato più volte il piano industriale come architrave del nuovo corso. Un progetto che guarda oltre l’immediato, fondato su investimenti programmati, sostenibilità economica e crescita graduale. Secondo il presidente, il Taranto è oggi una “start up calcistica” che ha pagato inevitabili errori di avviamento, ma che resta sostenuta da una visione chiara e da un impegno che non può essere messo in discussione.
Nuovo Iacovone, infrastruttura strategica
Tra i punti centrali, il futuro dello stadio Erasmo Iacovone, indicato come elemento decisivo per la rinascita del club. Non solo un impianto per le partite, ma un centro nevralgico capace di generare ricavi, ospitare eventi e diventare un riferimento per il Sud Italia. Un’infrastruttura che, nelle intenzioni della società, dovrà sostenere il progetto sportivo e rafforzare il legame con il territorio.
Una squadra fragile e senza continuità
Sul campo, Ladisa non ha cercato alibi. Ha parlato apertamente di una squadra che non ha ancora trovato continuità e che spesso non riesce a riflettere sulle proprie fragilità. Una mancanza di lucidità che, secondo il presidente, ha inciso sul rendimento e sui risultati, rendendo il percorso più accidentato del previsto.
Arbitri e contesto competitivo
Non sono mancate considerazioni sugli errori arbitrali, definiti ripetuti e penalizzanti, ma inseriti in un quadro più ampio. Ladisa ha infatti sottolineato anche le difficoltà legate ai contratti e delle altre squadre, invocando la purezza dello sport.
La certezza sul futuro
Toni a tratti duri, a tratti carichi di pathos quelli di un Ladisa, deciso a difendere il progetto e a rilanciare le ambizioni. Al di là delle difficoltà attuali, il messaggio finale è stato chiaro e rivolto all’ambiente: la stagione in corso è una battaglia, ma l’obiettivo resta fissato. “Vinceremo la guerra e il prossimo anno giocheremo in Serie D”. Una promessa che ora attende risposte dal campo e dalla programmazione.