Gianluca Giuliano
Gianluca Giuliano

La UGL Salute lancia un forte allarme sul drastico calo delle domande di ammissione ai corsi di laurea in Infermieristica, che per l’anno accademico 2024/2025 hanno registrato una nuova e pesante flessione. Le domande presentate sono state circa 21.250 a fronte di 20.435 posti disponibili, oltre 2.300 in meno rispetto all’anno precedente, con un calo complessivo del 10% sul 2023.

Il quadro appare ancora più critico se si guarda agli ultimi quindici anni: dalle 46.281 domande del 2010 si è scesi a poco più di 21.000 nel 2024, con una riduzione del 54,2%. Numeri che, secondo il sindacato, mettono a serio rischio la tenuta del Servizio Sanitario Nazionale.

“Siamo di fronte a un’emergenza strutturale che non può più essere ignorata. Questo crollo rappresenta una minaccia diretta alla tenuta del sistema sanitario pubblico italiano - afferma Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute -. Senza un ricambio generazionale di infermieri, tra pochi anni non avremo più personale sufficiente per garantire nemmeno i livelli essenziali di assistenza”.

Alla base del declino, spiega il sindacato, vi sono condizioni di lavoro gravose: turni estenuanti, carichi insostenibili, frequenti episodi di aggressioni nei luoghi di cura e retribuzioni ferme da oltre dieci anni. A questo si aggiunge una scarsa valorizzazione del ruolo, percepito come sempre meno attrattivo dai giovani. “Chi vorrebbe entrare in un mondo dove si lavora di notte, nei weekend, sotto stress costante e con uno stipendio che non basta a vivere dignitosamente?”, si chiede Giuliano.

Un altro fenomeno preoccupante è la fuga all’estero: ogni anno migliaia di neolaureati scelgono di lavorare in altri Paesi, attratti da stipendi più alti, migliori contratti e reali opportunità di crescita. Una perdita doppia per l’Italia, che investe nella formazione di professionisti che poi scelgono di esercitare altrove.

Le conseguenze già si fanno sentire: ospedali in sofferenza, strutture assistenziali sotto organico, servizi domiciliari compromessi e un crescente rischio di burnout tra chi resta. Secondo le stime, entro il 2030 l’Italia potrebbe affrontare una carenza strutturale di oltre 80.000 infermieri.

Per la UGL Salute servono interventi immediati e concreti. “Il Governo non può più voltarsi dall’altra parte. Se non si interviene subito, la sanità pubblica italiana è destinata al collasso. Non è più tempo di rinvii: servono risposte oggi, non promesse per il domani. La UGL Salute è pronta a mobilitarsi a ogni livello per difendere i lavoratori della sanità e il diritto alla salute di ogni cittadino. È in gioco il futuro del Paese” conclude Giuliano.