Manduria: da Mariggiò a Salvadore, baby sedicenne all’esordio 26 anni dopo

Quando l’esordio in Eccellenza non è programmato

Eccellenza
08.11.2023 13:44

La notte tra il sabato e la domenica diventa quasi un incubo per mister Salvadore, che conta i pezzi mancanti della rifinitura pre-Massafra. Si ferma anche Maraglino e non c’è modo dimrimetterlo in piedi per lo scontro diretto con il Massafra del giorno dopo.

Il consulto con lo staff non dà indicazioni incoraggianti, quello medico azzera praticamente le speranze. Maraglino out, Coletta pure. Il dodicesimo ancora alle prese con i postumi dell’ultimo infortunio, non è nella lista dei disponibili. Il Manduria è senza portieri, la barba della domenica è carica di riflessioni.

Non resta che buttare nella mischia Daniele Salvadore: classe 2007, anni sedici, in comune con il mister ha il cognome, per ovvie ragioni di parentela: è il figlio. La pressione è tripla: per l’emergenza tra i pali, per il peso della partita e per quell’enorme senso di responsabilità che divora Salvadore senior. Si lascia sfuggire due parole con lo staff: “Lui arriva qui per fare la Juniores, ma adesso non abbiamo scelta. Avanti, Dani”.

In panchina va un ragazzino degli allievi, 2007 anche lui. Daniele fa il suo esordio a sedici anni, intuendo due rigori. Sul primo, Russo scheggia il palo e la palla va fuori, sul secondo Girardi calcia talmente forte che non basta l’ottima idea di tuffarsi ancora verso quell’angolo.

L’esordio arriva nel giorno del compleanno del nonno: incastri casuali, ma non troppo, specie per chi ci crede davvero nei segnali. Daniele si toglie i guanti e strappa via la tensione, mister Andrea si emoziona sotto la gradinata del “Camassa” di Sava. Il Manduria ha vinto, Daniele pure. La partita è finita, l’adrenalina è in circolo, il pubblico canta.

Tutto sotto gli occhi di Antonio Mariggiò, attuale team manager del Manduria ed ex attaccante biancoverde che esordì, pensate un po’, 26 anni fa (circa) a sedici anni, proprio come Daniele. La mente viaggia e va veloce, le sensazioni sono le stesse, il mal di pancia pure. Stagione 1997-1998, come riporta un articolo a firma del giornalista Nando Perrone, che lo definì “l’attaccante delle tre categorie”: Allievi, Juniores e prima squadra. Baby prodigio e bomber del futuro.

Doppietta in Eccellenza contro l’Ostuni, tutto in meno di 20 minuti dal 58’ al 77’. In panchina c’era Lorenzo Adamo, il direttore sportivo era Piero Lochi. Storie amarcord in biancoverde che si mischiano con l’attualità. Ora si ritrovano l’uno accanto all’altro, nello stesso spogliatoio come un dolce déjà vu e lo stesso identico mal di pancia di 26 anni fa. (Di Mario Lorenzo Passiatore)

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