Crisi idrica in Puglia, AQP annuncia nuove riduzioni di pressione dal 20 ottobre
La crisi climatica più grave dall’inizio del millennio mette a dura prova le risorse idriche della Puglia, dove il livello di severità per l’acqua potabile è salito al massimo. Le scarse precipitazioni e le sorgenti sotto stress costringono l’Acquedotto Pugliese (AQP) ad adottare nuove misure: da lunedì 20 ottobre saranno attuate ulteriori riduzioni di pressione su tutta la rete.
L’obiettivo è evitare restrizioni più dure come le turnazioni nell’erogazione, allontanando il rischio di emergenza idrica. “È necessario il contributo di tutti – fa sapere AQP – bisogna contenere i consumi e dotarsi di autoclave per garantire l’approvvigionamento, soprattutto ai piani alti”.
Secondo i dati diffusi, con i livelli attuali di prelievo e le previsioni di temperature sopra la media, l’acqua disponibile sarà sufficiente a garantire il fabbisogno fino a gennaio. Ma senza nuove piogge significative, la situazione potrebbe peggiorare rapidamente.

L’Osservatorio permanente dell’Autorità di bacino dell’Appennino meridionale ha dichiarato il livello di allerta massimo: le sorgenti registrano un calo del 28% rispetto alla media dell’ultimo decennio, mentre le riserve degli invasi risultano crollate del 61%. Di questa acqua, meno della metà è destinata all’uso potabile, il resto viene assorbito da irrigazione e industria.
Sul sistema pesano anche i prelievi interregionali da Campania e Basilicata, che riducono ulteriormente le risorse disponibili. E le prospettive non sono incoraggianti: i modelli climatici prevedono precipitazioni scarse e temperature elevate almeno fino alla primavera 2026, con il rischio di un terzo anno consecutivo di crisi idrica.
Nonostante la gravità della situazione, la Puglia è riuscita finora a garantire il servizio senza interruzioni, grazie alla gestione integrata di AQP, Regione Puglia e Autorità Idrica Pugliese (AIP). L’azienda, dal 2009, ha ottenuto un risparmio di 117 milioni di metri cubi d’acqua all’anno, grazie a investimenti in digitalizzazione delle reti, riuso delle acque reflue e nuove fonti, tra cui il dissalatore in costruzione a Taranto.
Quella in corso è la quarta grande crisi idrica che colpisce la Puglia dal 2000, ma anche una delle più dure. “Serve responsabilità collettiva – ribadisce AQP –: il risparmio dell’acqua è oggi un dovere di tutti per scongiurare l’emergenza e garantire il futuro del nostro territorio”.
