Una sentenza del Tribunale del Lavoro di Taranto ha riconosciuto la totale estraneità di un portalettere sanzionato nel 2022 da Poste Italiane, attribuendo invece le responsabilità a una inadeguata organizzazione del lavoro da parte dell’azienda.

Il giudice Maria Pia Fanelli ha accolto il ricorso presentato dall’avvocata Ester Spada annullando multe, decurtazioni salariali e provvedimenti disciplinari comminati al dipendente. Il lavoratore era stato accusato di ritardi o errori nella consegna, ma il tribunale ha stabilito che l’origine dei disservizi va ricercata nell’organizzazione interna del servizio recapito.

Secondo la SLC di Taranto, che ha seguito da vicino la vicenda, si tratta di una vittoria importante per i lavoratori del settore, spesso penalizzati da condizioni di lavoro difficili. “Non è solo un riconoscimento per il singolo lavoratore, ma un cambio di narrazione sull’intero servizio”, ha commentato la segretaria generale Tiziana Ronsisvalle.

“Ogni giorno, circa 80 portalettere partono dalla zona di San Donato–Talsano per raggiungere aree distanti come Statte o Paolo VI, coprendo un territorio vastissimo con personale ridotto - ha spiegato Ronsisvalle -. Per anni si è data la colpa ai cosiddetti ‘postini’, ma questa sentenza certifica che spesso a mancare è un’organizzazione efficiente”.

La decisione del tribunale rappresenta, secondo la SLC, un precedente significativo. “È tempo che le responsabilità vengano collocate dove realmente sono: nell’organizzazione del lavoro e non sulle spalle di chi ogni giorno garantisce il servizio”, ha concluso la Ronsisvalle annunciando che il sindacato continuerà a vigilare per tutelare la dignità e i diritti di tutti i lavoratori del settore postale.