Nubifragio Ostuni, Confagricoltura Puglia: “Servono risorse ai consorzi”

Il violento nubifragio che ha colpito Ostuni e l’intera provincia di Brindisi ha riportato in primo piano il tema della prevenzione idrogeologica. Confagricoltura Puglia, intervenuta all’indomani della tragedia, ha sottolineato come “una corretta manutenzione dei canali avrebbe potuto evitare una parte consistente dei danni”.
Il bilancio più drammatico riguarda la perdita di una vita umana: Oronzo Epifani, 63 anni, residente a Ostuni, è stato travolto dal fango alle porte della città e ritrovato senza vita dai soccorritori nella mattina di venerdì 3 ottobre. “Esprimiamo cordoglio e vicinanza alla famiglia. Una tragedia che segna tutta la comunità brindisina e regionale”, ha dichiarato Antonello Bruno, presidente di Confagricoltura Puglia.
Il maltempo si è abbattuto giovedì 2 ottobre con oltre 70 millimetri di pioggia caduti in poche ore, accompagnati da raffiche di vento e grandine. I territori più colpiti, oltre a Ostuni, sono stati Carovigno, Oria, Mesagne e Brindisi.
”In queste aree, numerosi agricoltori hanno perso interamente il raccolto di olive, giunto alle fasi decisive della stagione - rimarca - Bruno -. Le prime stime parlano già di danni per diversi milioni di euro, con ripercussioni pesanti sull’economia agricola e sull’indotto locale. Nonostante l’imprevedibilità di fenomeni atmosferici di tale intensità, sarebbe stato possibile limitarne gli effetti attraverso interventi di manutenzione costante ed efficace dei canali e delle opere di bonifica. Il problema è l’assenza di prevenzione”.
L’associazione rilancia quindi la proposta già avanzata alla Regione: destinare maggiori risorse economiche ai Consorzi di bonifica e ridefinirne il ruolo. “Il loro sostegno non può gravare soltanto sugli agricoltori perché i benefici delle opere idrauliche ricadono sull’intera collettività. I disagi hanno coinvolto famiglie, infrastrutture e centri abitati. È tutta la comunità che deve farsi carico della prevenzione per la sicurezza di tutti”, ha concluso Bruni.