Punto/C: Napoli, 'De Poli è uno dei migliori in circolazione...'

TARANTO
Alessio Petralla
04.05.2017 14:49

Il campionato di Lega Pro/C è giunto ormai ai titoli di coda: la classifica è quasi del tutto delineata tranne in chiave playout. Per l’ex tecnico di Taranto, Cosenza e Martina, Tommaso Napoli, la partita tra Monopoli e Akragas sarà fondamentale: “Effettivamente è una graduatoria quasi del tutto delineata – attacca a Blunote -. Il Monopoli, però, per salvarsi definitivamente dovrà far risultato sull’Akragas: sarà il match clou di giornata. La retrocessione del Taranto mi desta stupore…”.

LA CAPOLISTA: “Il Foggia ha programmato tutto alla grande: la squadra gioca a memoria, anche perché almeno 8/11 della formazione titolare sono gli stessi della passata stagione. Si è partiti con De Zerbi, poi, a fine ritiro, è arrivato Stroppa che ha saputo metterci del suo: parlano i numeri visto che quello dei satanelli è uno tra i migliori attacchi del campionato e la difesa è la meno perforata. C’è stato un momento in cui i rossoneri hanno zoppicato, ma la società è stata brava a proseguire con Stroppa. Gli acquisti di gennaio sono stati mirati: capitan Agnelli e company bravi a integrare subito al meglio, le new entry. Inoltre, quella foggiana è una grandissima tifoseria, sempre vicina alla squadra”.

LE SORPRESE: “Le due squadre più sorprendenti del girone sono la Virtus Francavilla e il Siracusa: due new entry in questo girone C. Il Francavilla con calciatori come Abate, Alessandro e Nzola ha fatto benissimo: poteva fare, però, ancora meglio se non avesse avuto questo momento di rilassamento mentale. Costanza e rendimento in Lega Pro sono fondamentali. Il Siracusa è partito zoppicando, ma poi ha trovato un rendimento incredibile. Sono stati bravi il ds e il tecnico Sottil che non lascia nulla d’intentato: con pochi soldi spesi si sono tolti delle belle soddisfazioni. Domenica le due formazioni si sfideranno e un pareggio potrebbe far festeggiare, ai siciliani, la quinta piazza”.

IL TARANTO: “Ho visto all’opera il Taranto a Cosenza: in panchina c’era Papagni. La squadra riuscì a vincere, grazie ad una prodezza di Bollino, una partita che sembrava dovesse finire in parità. Poi, assistetti al match di coppa Italia, allo “Iacovone”, sempre con i calabresi: in quella circostanza in panchina sedeva Prosperi. Mi colpirono alcuni giovani tra cui Boccadamo e Russo. Non mollavano mai. Ovviamente, nel corso della stagione ho avuto modo di gustarmi il Taranto su Sportube: ho notato una compagine più sciolta fuori casa. L’ambiente ionico è particolare, non è per tutti: molti calciatori presenti in rosa hanno fatto bene in squadre del nord pagando il contraccolpo di stadi più caldi come è anche lo “Iacovone”. Mi sarei aspettato una campagna acquisti invernale più corposa, con calciatori più esperti che hanno vissuto queste piazze calorose. Insomma, atleti abituati alle pressioni con carattere e personalità. E’ stato un mercato, praticamente, nullo. Le partite con Akragas e Messina hanno tagliato le gambe ai rossoblù”.

DE POLI: “E’ vero, come detto il mercato di riparazione non è stato formidabile: c’è da capire, però, il perché. Avendoci lavorato a Martina, posso garantire che De Poli ha una preparazione fuori dal normale: è uno dei migliori ds in circolazione e tra l’altro ha lavorato, anche, all’estero. In Valle d’Itria, nella campagna di rafforzamento abbiamo lavorato in gran sintonia nella scelta dei calciatori per rinforzare la rosa: mi prese tutti, o quasi, i calciatori che chiesi. Dai bassi fondi della classifica arrivammo noni…”.

LA SOCIETA’: “Zelatore e Bongiovanni sono due persone genuine e per bene che amano la piazza di Taranto. Purtroppo, hanno commesso degli errori di inesperienza. Successe anche con me: fui mandato via, forse, troppo prematuramente”.

LA PIAZZA: “Mi dispiace tantissimo per Taranto: è una grande piazza che anche in questa stagione ha fatto numeri di spettatori pazzeschi, classificandosi come la quarta tifoseria più numerosa della Lega Pro.  Taranto non sono i trenta teppisti dell’aggressione di marzo: è ben altro. Ti senti allenatore o calciatore”.

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