Carlo Calenda: “L’ex Ilva non si può salvare, troppi ostacoli”
Poi l’attacco al ministro Urso: “Proclami inutili, nessuno la vuole”

“Urso ha questa caratteristica: fa annunci con voce stentorea che poi non sono veri. L’Ilva è tecnicamente impossibile da salvare”. Carlo Calenda, segretario di Azione, ha commentato così la situazione dell’ex Ilva durante un intervento alla trasmissione Zapping su Radio Rai Uno, criticando duramente il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
Secondo Calenda, “le organizzazioni sindacali, le amministrazioni locali e la magistratura non vogliono davvero salvare lo stabilimento”. Un clima generale che, a suo dire, avrebbe determinato una convergenza politica e istituzionale verso l’uscita definitiva dell’ex Ilva dal panorama industriale nazionale.
«Ogni volta Urso fa dichiarazioni roboanti, ma poi si traducono nel nulla - ha aggiunto Calenda -. Servirebbero investitori veri, capaci di sostenere progetti concreti, senza timore di inciampare in vicende giudiziarie o ostacoli infrastrutturali”.
Il leader di Azione ha poi aggiunto che “la politica industriale del Governo è un vero e proprio macello e ciò rende la situazione dell’ex Ilva molto difficile. Credo che la partita sia, di fatto, chiusa”.
Un’affermazione che lascia poco spazio a margini di manovra, in un contesto segnato da anni di incertezze, contenziosi e progetti rimasti incompiuti. Concludendo, Calenda ha ribadito che “parlare ancora di rilancio dello stabilimento senza un reale consenso istituzionale e sociale significa illudere l’opinione pubblica”.