Casartigiani Taranto ha espresso piena solidarietà ai lavoratori dell’ex Ilva, impegnati nelle manifestazioni e negli scioperi in corso in tutti gli stabilimenti del gruppo. L’associazione datoriale, che rappresenta numerose aziende dell’indotto, ha raccolto l’appello delle organizzazioni sindacali confederali e ha ribadito la necessità di una convocazione urgente da parte del Governo per affrontare i nodi che stanno paralizzando il futuro produttivo della città.

“Non si può accettare che l’unica risposta sia la cassa integrazione a oltranza. Oltre a danneggiare l’economia locale, questo strumento sta generando concorrenza sleale e distorsioni del mercato”, ha dichiarato l’associazione.

Casartigiani ha segnalato episodi verificatisi durante l’estate, in cui alcuni lavoratori in cassa integrazione avrebbero iniziato a offrire servizi artigianali e di manutenzione a prezzi molto bassi, operando in modo irregolare. “Non giudichiamo chi cerca di sostenere la propria famiglia, ma è evidente che questa situazione crea difficoltà a chi rispetta le regole e paga le tasse. Il precariato spinge verso il lavoro nero e mette in crisi le imprese regolari del territorio”.

Per Casartigiani Taranto, la cassa integrazione non può essere considerata una soluzione a lungo termine. L’associazione chiede al Governo un piano chiaro di rilancio produttivo e investimenti mirati all’ambientalizzazione dello stabilimento, accompagnati da garanzie sulle condizioni di lavoro regolari e sulla tutela dell’indotto.

“Non si può pensare di rendere sostenibile l’impianto senza rimetterlo in marcia e senza investire nelle aree produttive - evidenzia Casartigiani -. Taranto ha già troppe ferite industriali e non può diventare la città della cassa integrazione permanente”.

L’associazione rinnova infine l’appello all’Esecutivo affinché assuma un ruolo attivo e convochi al più presto un tavolo con tutte le parti coinvolte, per restituire prospettive concrete a lavoratori, imprese e all’intera comunità tarantina.