Una classe simbolica degli anni ’50, formata da docenti e personale ATA della FLC CGIL di Taranto, ha accolto in silenzio Giuseppe Valditara, ministro dell’istruzione e del merito, in visita in città per l’inaugurazione di alcuni laboratori scolastici.

Vestiti con grembiuli e fiocchi rosa e celesti, i manifestanti hanno voluto richiamare il ritorno a una visione “antica” della scuola italiana, come ha spiegato Viviana Lusso, segretaria generale della FLC CGIL Taranto: ”Siamo qui vestiti come scolaretti anni ’50 perché è a quel tempo che la riforma di questo Governo vuole riportarci”.

La protesta pacifica ha denunciato la distanza tra la scuola reale e quella rappresentata nelle iniziative istituzionali: ”C’è una scuola pubblica che soffre fatta di edifici fatiscenti, laboratori mancanti e migliaia di precari che attendono da anni stabilità e riconoscimento. Parlare di scuola senza ascoltare chi ci lavora ogni giorno significa ignorare la realtà”, ha proseguito Lusso.

La rappresentante sindacale ha inoltre ricordato il parere negativo espresso dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione sul decreto ministeriale riguardante le nuove linee guida di educazione civica: ”Quelle indicazioni sono ideologiche e lontane dai bisogni reali delle scuole”.

Accanto ai docenti, Anna Sgobio, presidente di Proteo Fare Sapere, ha richiamato l’attenzione sulla mobilitazione nazionale indetta per sabato 18 ottobre dal Tavolo per la Scuola Democratica, contro le nuove Indicazioni ministeriali: ”La revisione operata dal Ministero appare regressiva e selettiva. Una scuola pubblica deve ridurre le disuguaglianze, non accentuarle”.

Durante la manifestazione, i docenti hanno esposto cartelli che chiedevano la stabilizzazione dei precari, l’adeguamento salariale e maggiori investimenti per l’istruzione pubblica. Una protesta composta, ma dal forte impatto simbolico, per ricordare, come hanno ribadito i partecipanti, che ”la scuola del futuro non può essere costruita con la nostalgia del passato”.