Taranto, “L’eolico offshore apre nuove prospettive per il porto”
Semitaio (Fit Cisl): “La città può diventare un polo strategico offrendo nuove opportunità per i lavoratori portuali”

Taranto si candida a diventare un polo strategico per lo sviluppo dell’eolico offshore. Lo sostiene Gianluca Semitaio, segretario generale della Fit Cisl Taranto, secondo cui gli eventi degli ultimi mesi delineano prospettive concrete di rilancio industriale e occupazionale per il territorio ionico.
“Nel Decreto Energia di febbraio, dedicato anche alle attività di cantieristica navale nelle aree portuali di Taranto, sono richiamati diversi accordi tra Italia e Stati Uniti, tra cui quello che affida alla Fincantieri Marinette Marine (con sede a Marinette, nel Wisconsin) la realizzazione delle fregate Constellation per la Marina USA”, aggiunge Semitaio.
“Ad aprile, l’annuncio congiunto del presidente Donald Trump e della premier Giorgia Meloni ha confermato nuovi investimenti americani nella ZES unica del Sud, in cambio del sostegno italiano al comparto della cantieristica statunitense”, continua il segretario generale della Fit Cisl Taranto.
“A fine settembre è emerso l’interessamento per lo stabilimento ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia, da parte di due importanti gruppi americani: Bedrock Industries e la cordata Flacks Group + Steel Business Europe. La Bedrock, fondo con sede in Florida, è nota per la strategia di investimento in imprese in difficoltà, riportandole alla piena operatività. La Flacks Group, invece, è specializzata nel risanamento di grandi aziende industriali, mentre Steel Business Europe fornisce materie prime e lamiere d’acciaio a livello continentale”, spiega Gianluca Semitaio.
“Nei primi giorni di ottobre è tornato di attualità anche il tema dell’eolico marino. La società Renexia, realizzatrice del parco offshore di Lido Azzurro, in partnership con i cinesi di MingYang Smart Energy, ha chiesto la disponibilità di spazi sul Molo Polisettoriale, in concessione al gruppo turco Yildrim/Corex, per la produzione di turbine eoliche”, prosegue.
“Sull’argomento è intervenuto anche Matteo Salvini, ministro delle infrastrutture e dei trasporti, che nel corso di un incontro con il vicepresidente di Yildrim/Corex, Erhan Ciloglu, ha confermato la disponibilità di fondi e l’impegno dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio per i dragaggi e per l’attuazione del decreto MASE sull’eolico offshore. Un’opera destinata a generare ricadute significative sull’indotto logistico e occupazionale locale, coinvolgendo circa 400 lavoratori”.
Secondo la Fit Cisl, questa sequenza di eventi conferma la possibilità per Taranto di diventare un polo industriale avanzato nel settore dell’energia rinnovabile, con ricadute dirette sull’occupazione e sulle imprese del cluster portuale.
Semitaio richiama inoltre l’attenzione sulla situazione dei 330 ex lavoratori della Taranto Container Terminal (TCT), da anni in attesa di una soluzione occupazionale stabile. “Occorre avviare al più presto i corsi di riqualificazione professionale previsti dalla Regione Puglia per restituire a questi lavoratori le competenze necessarie al reinserimento produttivo”, sottolinea.
Per il sindacalista, la sfida dell’eolico offshore rappresenta una grande occasione per rivitalizzare l’economia portuale tarantina, creando nuova occupazione e valorizzando le competenze locali. “Il progetto legato alla cantieristica per l’energia eolica marina deve diventare un volano di sviluppo per tutto il sistema-Taranto, in grado di coniugare innovazione, sostenibilità e lavoro di qualità”, conclude Semitaio.