Pasquale D’Arcangelo
Pasquale D’Arcangelo

“C’è la propaganda e poi c’è la realtà. Quella che ogni giorno incontriamo come CGIL, tra lavoratori, pensionati e cittadini sempre più poveri”. Così Giovanni D’Arcangelo, segretario generale della CGIL di Taranto, ha commentato i dati del Rendiconto Sociale 2024 dell’INPS provinciale, presentato al Castello Aragonese, definendoli “la fotografia dell’Italia che la Meloni non vuole vedere”.

Secondo D’Arcangelo, i numeri forniti dall’INPS delineano un quadro occupazionale e sociale di profonda crisi. “Il mercato del lavoro tarantino resta segnato da forti squilibri di genere, bassa partecipazione giovanile e una qualità dell’occupazione in calo. Diminuiscono i contratti a tempo indeterminato e crescono quelli precari, stagionali e a chiamata, spesso legati a contratti pirata”.

Sul fronte demografico, il segretario ha parlato di “un lungo inverno demografico”: il saldo tra nascite e decessi nella provincia è passato da -400 nel 2013 a -2.008 nel 2024. “Chi dovrebbe costruire il futuro di questa terra sceglie di andarsene, mentre chi resta fatica persino a garantirsi il pane quotidiano”, ha dichiarato.

D’Arcangelo ha poi sottolineato come “le masse salariali più consistenti restino legate al manifatturiero industriale, mentre servizi e terziario arrancano”, evidenziando la mancanza di investimenti e la riduzione dei servizi pubblici. “Il Governo ha sottratto 25 miliardi direttamente da buste paga e pensioni, soldi che avrebbero potuto rafforzare welfare e occupazione”, ha aggiunto.

Il segretario ha richiamato anche i dati sull’occupazione femminile: “Le donne sono le più penalizzate. Il tasso di occupazione oscilla tra il 22 e il 30%, contro il 73–81% degli uomini. Una disparità che grida vendetta e che conferma Taranto come provincia tra le più deboli del Paese”.

Altro dato allarmante riguarda il ricorso agli ammortizzatori sociali: oltre 17.000 lavoratori risultano in Cassa Integrazione o Fondo di Solidarietà, il numero più alto dell’intera Puglia. “Un esercito di lavoratori privati di dignità, trasformati in fantasmi impossibilitati persino a immaginare il proprio futuro”, ha affermato D’Arcangelo.

Il segretario ha concluso con un duro richiamo alla responsabilità politica: “Questi numeri raccontano un territorio allo stremo. Servono investimenti, politiche industriali e lavoro stabile. Non propaganda. Taranto merita di uscire dal limbo e di tornare a essere una città che produce dignità e speranza”.