Borseggi e furti, sindaci uniti chiedono modifiche alla riforma Cartabia

Nel pieno della stagione turistica, cresce la preoccupazione di numerosi sindaci italiani di fronte all’aumento dei furti con destrezza. Un fronte trasversale di primi cittadini, sostenuto anche dal Movimento Cinque Stelle, chiede al Governo una revisione della riforma Cartabia, che ha eliminato la procedibilità d’ufficio per reati come i borseggi.
A rispondere all’appello dei territori sono stati finora soltanto esponenti della Lega, con i sottosegretari Nicola Molteni (Interno) e Andrea Ostellari (Giustizia), che hanno annunciato di essere già al lavoro su un nuovo decreto sicurezza, contenente modifiche specifiche alla normativa vigente.
Un cambio di passo per il partito del Carroccio, che tre anni fa aveva votato in Parlamento a favore della riforma introdotta dall’allora ministra della Giustizia Marta Cartabia. Oggi, l’obiettivo dichiarato è reintrodurre la procedibilità d’ufficio per i reati considerati odiosi, come appunto i furti con destrezza, spesso impuniti a causa dell’obbligo di querela da parte della vittima.
Il primo a sollevare la questione è stato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro (Coraggio Italia), che ha sottolineato come l’attuale quadro normativo impedisca interventi tempestivi da parte delle forze dell’ordine: “Non possiamo accettare che reati che danneggiano la quotidianità dei cittadini e l’immagine della città passino inosservati solo perché la vittima non sporge querela, spesso per ragioni pratiche o linguistiche”.
A sostenerlo anche il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti (Centrodestra), che ha definito “paradossale” la situazione in cui un agente di polizia, pur assistendo a un borseggio, non può procedere all’arresto se non c’è una denuncia formale da parte della vittima. “Senza querela immediata, nemmeno l’arresto in flagranza è consentito”, ha osservato.
Critico anche il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita (Centrosinistra), che ha parlato di “una riforma normativa discutibile”, condividendo la necessità di un intervento legislativo per restituire operatività alle forze dell’ordine.
Anche il leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, ha rilanciato in Parlamento le proposte di legge del suo gruppo, chiedendo di “ripristinare la procedibilità d’ufficio per il furto aggravato e altri reati che, ogni giorno, compromettono la sicurezza dei cittadini”.
A confermare l’impegno della Lega, i sottosegretari Molteni e Ostellari hanno dichiarato: “Il decreto sicurezza è stato solo un primo passo. Stiamo lavorando per introdurre ulteriori norme che consentano di reprimere ogni forma di criminalità e difendere le persone perbene”.