Una detenuta con gravi problemi psichiatrici risulta trattenuta da mesi nel carcere di Taranto, nonostante un provvedimento di internamento disposto dall’autorità giudiziaria e l’attesa di un posto in una Rems, Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza. A denunciare la vicenda è il Sappe, Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, che parla di una persona “di fatto sequestrata in carcere per le gravi inadempienze della Regione”.

Secondo quanto riferito dal sindacato, la detenuta non dovrebbe trovarsi nell’istituto penitenziario tarantino, essendo stata internata, ma da mesi resta in cella perché non sarebbe disponibile un posto in una Rems. Una situazione che, come sottolinea il Sappe, riguarderebbe “decine e decine di altri detenuti nella regione” in condizioni analoghe.

Il sindacato ricorda che le Rems, operative dal 1° aprile 2015 in sostituzione degli ospedali psichiatrici giudiziari, sono strutture di esclusiva competenza sanitaria destinate a persone autrici di reato con infermità psichica e accertata pericolosità sociale. La permanenza in carcere di soggetti con tali problematiche, secondo la denuncia, espone detenuti e personale a gravi rischi, in un contesto in cui “l’assistenza psichiatrica è pressoché inesistente”.

Nel comunicato viene richiamato anche il precedente del carcere di Torino, dove all’inizio del 2024 un internato con problemi psichiatrici in attesa di una Rems si è suicidato, episodio sul quale la magistratura sta indagando. Per il Sappe si tratta di una situazione “inaccettabile”, che finisce per ricadere sul personale di polizia penitenziaria, costretto a gestire “aggressioni e minacce sempre più violente”.

Da qui l’appello a un intervento urgente della magistratura di Taranto per sbloccare una condizione definita “molto pericolosa”. Il sindacato ha inoltre annunciato che nei prossimi giorni incontrerà rappresentanti del governo e i vertici del Dap per ribadire la richiesta di interventi su “carceri trasformate in manicomi” e su una normativa che, secondo la nota, “viene violata tra il disinteresse generale”.