La categoria provinciale degli orafi aderenti a Federpreziosi Confcommercio Taranto   riconferma alla guida del gruppo Marcello Perri, riconosciuto imprenditore di riferimento del settore, ed attivo presidente della categoria. Entrano a far parte del direttivo Carlo Alberto Latanza, Maria Rosaria Lippolis, Cataldo LucaselliLuca Zampini.

Perri, riconfermato all’unanimità, ha accolto con emozione la nomina ricordando alcuni momenti importanti del suo lungo mandato, uno su tutti il passaggio del testimone con Aldo Iacovelli, al quale lo legano sentimenti di affetto e stima.   Perri ha poi rinnovato il suo invito ai colleghi a partecipare attivamente alle attività della categoria e non far mancare apporto di idee e di proposte.

Il direttore generale di Confcommercio, Tullio Mancino, presente alla assemblea, ha illustrato i risultati di un'indagine di Federpreziosi – fortemente voluta dal presidente Perri sul territorio provinciale, e realizzata dal centro studi di Confcommercio Taranto- finalizzata a sondare lo stato di salute del tessuto imprenditoriale locale nel prossimo quinquennio.

Tra i vari dati è emersa in particolare la criticità del passaggio generazionale: nei prossimi 5 anni, oltre il 45% degli imprenditori intervistati, non potendo contare su successori diretti, potrebbe decidere di cessarel’attività. In solo il 21 % circa dei casi l’azienda ha un piano di successione definito. Decisione condizionata soprattutto dal contesto economico e commerciale: il 41% degli operatori dichiara infatti che la indecisione,se prolungare o no l’attività nel prossimo quinquennio è influenzata dalla redditività in calo, per quasi il 21% incidono i fattori ambientali (qualità della vita, attrattività); per il 37% sono i fattori interni (familiari e personali) ad incidere sul futuro e certamente di non poco conto è la migrazione dei giovani verso il nord e l’estero.

Un ostacolo o fattore di rischio per la continuità operativa è dato dalla concorrenza on line e dalle grandi catene nel 41 % dei casi; il 32% circa degli operatori teme invece il calo generalizzato della clientela nei negozi di vicinato e la crisi del commercio di prossimità; aumento dei fitti e dei costi di gestione incidono per poco meno del 14%.  

Infine uno sguardo al livello di attrattività commerciale delle aree urbane. Il 50% degli operatori denuncia: forte declino, saracinesche abbassate, flussi ridotti; l’altra metà leggermente più ottimista continua a sperare in una ripresa anche se osserva con preoccupazione la chiusura di tanti negozi storici. Cosa chiedono i commercianti, quale tipo di supporto potrebbe, secondo loro, rivelarsi più efficace per sostenere la continuità operativa delle attività? Il 64% risponde: incentivi e tassazione locale ridotta; il 50% chiede interventi di valorizzazione del tessuto urbano, eventi e marketing territoriale pe intercettare nuovi flussi di clientela.