Mario Turco
Mario Turco

“Il Ministro Urso parla di transizione green per l’ex Ilva, ma ciò che propone non ha nulla di ecologico. Decarbonizzare non significa continuare a bruciare carbone fino al 2039, né imporre un rigassificatore privo di garanzie su tempi, finanziamenti e impatti”. Così si è espresso il senatore Mario Turco, vicepresidente del Movimento 5 Stelle e responsabile del Comitato Economia, Lavoro e Imprese, commentando le recenti dichiarazioni del ministro Michele Urso a margine dell’assemblea di Assarmatori.

“La riconversione energetica dell’ex Ilva non può essere ridotta a uno slogan propagandistico. Prolungare l’uso del carbone per altri 14 anni non solo disattende gli impegni europei in materia climatica, ma anche le legittime aspettative di una città come Taranto, che da decenni paga un prezzo altissimo in termini di salute e di sviluppo negato”, ha affermato Turco.

Il senatore del M5S ha criticato anche l’idea di affidarsi al gas senza un piano chiaro: “Parlare di polo siderurgico green mentre si punta alla rigassificazione senza definire tempi, fondi e impatti reali è un atto di grave irresponsabilità. Il gas resta un combustibile fossile, costoso, instabile e dannoso. Non può essere il perno di una vera transizione”.

Secondo Turco, “il passaggio dal carbone al gas, se non inserito in una visione integrata e finanziata, non garantisce né sostenibilità ambientale né economica. L’acciaieria di Taranto ha già dimostrato negli anni di non riuscire a stare in piedi da sola: oggi si rischia di ripetere lo stesso errore, con un nuovo binario morto”.

“Questa ripartenza rischia di essere un’altra falsa partenza, come quella del 2015. Taranto non può permettersi un’altra illusione. Serve una vera riconversione, con prospettive reali e concrete, non l’ennesima promessa disattesa”, ha concluso.