Sparatoria a Taranto, Digregorio (Siulp): “Clima da far west”
L’appello al Viminale: “Escalation criminale, servono più mezzi e uomini. La città non può vivere in un clima di paura”

Dopo la sparatoria avvenuta in via Oberdan, nel pieno centro di Taranto, il Siulp torna a chiedere con urgenza il rafforzamento della sicurezza in città. A rilanciare l’allarme è il segretario provinciale Antonio Digregorio, che parla di un’escalation criminale sempre più difficile da contenere.
“È evidente come negli ultimi tempi vi sia stato un aumento significativo di episodi criminali – sottolinea Digregorio –. Dalla sparatoria al quartiere Tamburi con morti e feriti, a quella di Grottaglie dopo l’omicidio del brigadiere dei Carabinieri Legrottaglie, fino all’ultima in centro città, i cittadini vivono ormai in un clima di paura e instabilità”.
Per il sindacato di Polizia, la priorità è chiara: più rinforzi da Roma. “Il Viminale deve provvedere quanto prima ad aumentare il numero di poliziotti in Questura e nelle Specialità - afferma Digregorio -, così da contrastare efficacemente questa escalation criminale ed evitare un clima da far west urbano”.
Il Siulp fa appello anche ai parlamentari del territorio affinché sostengano la richiesta presso il Governo. In particolare, il sindacato chiede più pattuglie cittadine, il potenziamento della Squadra Volante, della Squadra Mobile, della Digos e un rafforzamento dei Commissariati di Polizia della provincia.
“Come sindacato confederale continueremo imperterriti a chiedere uomini e mezzi – aggiunge Digregorio –. Non basta intervenire a posteriori: serve una rivisitazione complessiva dei piani di sicurezza, sotto la guida del Prefetto e del Questore, per garantire risposte concrete e immediate”.
Il segretario del Siulp ribadisce che la battaglia per la sicurezza non è solo una questione di ordine pubblico ma di fiducia nelle istituzioni: “I cittadini devono potersi riappropriare della loro città e sentire che lo Stato è presente al loro fianco”.