Taranto, CGIL e USB in corteo: sciopero per Gaza e la Flotilla
Giovanni D’Arcangelo, segretario generale della CGIL Taranto, annuncia lo sciopero generale e la mobilitazione cittadina a sostegno della Global Sumud Flotilla e della popolazione di Gaza. In vista dell’iniziativa, che coinvolgerà lavoratrici, lavoratori, pensionate, pensionati, studenti e liberi cittadini, D’Arcangelo richiama il valore dell’impegno pubblico: “Noi faremo la nostra parte. Quando la storia, il diritto, l’umanità arretrano noi sempre dalla parte dei più deboli”. Nella dichiarazione, il sindacalista motiva l’adesione allo sciopero come scelta coerente con i principi del movimento dei lavoratori: “Fare la nostra parte, sostenere la Global Sumud Flotilla, muoversi e mobilitarsi per dire no al genocidio a Gaza è una scelta che non conoscerà mai pentimento”.
D’Arcangelo respinge le critiche a chi invita i sindacati a occuparsi solo di questioni interne, sostenendo che l’arretramento dei diritti umani imponga una risposta civile e collettiva. Il riferimento è anche al fermo, in acque internazionali, di cittadini, sindacalisti, pacifisti e rappresentanti istituzionali da parte dell’esercito israeliano, episodio che per il sindacato rilancia la centralità degli strumenti di rivendicazione democratica: “Di fronte al rapimento di cittadini, sindacalisti, pacifisti, rappresentanti istituzionali, in acque internazionali da parte dell’esercito israeliano noi torniamo nel luogo da sempre deputato alla rivendicazione dei diritti: lo sciopero e la manifestazione di piazza”.
Sul quadro politico nazionale, D’Arcangelo critica il cosiddetto benaltrismo e richiama le responsabilità del governo: “Il benaltrismo che pervade questa vicenda, a partire dal governo Giorgia Meloni, dalle dichiarazioni fuori logica umana del trio Giorgia Meloni–Matteo Salvini–Antonio Tajani, è il motore che consente al Governo di Benjamin Netanyahu di continuare indisturbato in quello che noi chiamiamo per nome e cognome, ovvero, ‘genocidio’”. Il dirigente sindacale sottolinea che la mobilitazione non è una questione di appartenenze: “Non si tratta di essere di destra o di sinistra, di questo o quel sindacato. In Palestina, nella striscia di Gaza, sono saltate le regole di civiltà e umanità, il massacro dei palestinesi è in diretta TV ed è per questo che non possiamo e non vogliamo voltarci dall’altra parte e pacificamente domani manifesteremo”.
L’appello si chiude con un richiamo generazionale: “Penso ai nostri figli che un giorno ci chiederanno cosa avremo fatto o provato a fare per fermare tutto questo”. L’appuntamento per la città è fissato a Taranto domani, venerdì 3 ottobre, con ritrovo alle 8.45 nel piazzale antistante l’Arsenale di Taranto; il corteo attraverserà il centro e si concluderà in Piazza della Vittoria.