Taranto, Albanese: “Stabilizzare i precari della giustizia è un dovere morale”

“Il Governo non può abbandonare i precari dell’Ufficio per il processo. Serve una scelta di giustizia e di visione”. Con queste parole l’avvocato Egidio Albanese, presidente dell’associazione La Voce di Taranto e candidato al Consiglio regionale con Decaro Presidente, interviene sulla protesta dei lavoratori precari della giustizia che da settimane chiedono garanzie per il loro futuro occupazionale.
“Esprimo la mia piena solidarietà ai lavoratori dell’Ufficio per il processo di Taranto – dichiara Albanese – che dopo lo sciopero del 16 settembre continuano ad astenersi dal lavoro per denunciare una situazione ormai insostenibile. Il loro grido non può restare inascoltato”.
L’esponente politico chiede al Governo di garantire la stabilizzazione del personale assunto con contratti a termine nell’ambito del PNRR, circa 12mila lavoratrici e lavoratori in tutta Italia, molti dei quali operano negli uffici giudiziari di Taranto. “Non si può costruire la modernizzazione della giustizia sulla precarietà di chi ogni giorno la fa funzionare”, afferma.
Albanese evidenzia che le rassicurazioni iniziali si sono rivelate vane, poiché solo la metà dei dipendenti avrà prospettive di stabilità. “Gli altri rischiano di essere lasciati a casa dopo aver contribuito alla riduzione dell’arretrato e al miglioramento dei tempi della giustizia”.
Per l’avvocato, il Paese deve adottare una visione strutturale: “Le competenze di questi operatori sono una risorsa che non possiamo disperdere. Serve una scelta politica chiara: investire sul capitale umano e sulla qualità del servizio pubblico”.
Infine, Albanese ribadisce l’impegno a portare la questione anche a livello regionale: “Non esiste riforma credibile senza la tutela del lavoro. La stabilizzazione dei precari della giustizia è una questione di giustizia essa stessa”.