Gioco d’azzardo, i numeri del fenomeno a Taranto: spesa media in forte aumento
Sono giorni di attesa e trepidazione per i tifosi del Taranto, dato che si susseguono aggiornamenti concreti sullo stato dei lavori allo stadio “Iacovone”, in corso quelli sulla copertura. Intanto però, sulla stampa nazionale, hanno fatto il giro articoli e inchieste dedicate alla crescita del gioco d’azzardo sia fisico che on line. Il fenomeno interessa tutta la nazione e in modo particolare il Sud Italia, non mancano riferimenti specifici alla zona di Taranto, che approfondiremo in questo articolo.
Dati e statistiche sulla Puglia
Secondo lo studio pubblicato da Azzardomafie, la spesa media di un pugliese dedicata al gioco d’azzardo si assesta intorno ai 3 mila euro per abitante, per un totale di 12 miliardi di euro annui. Numeri che coinvolgono anche i minorenni e che piazzano la Puglia al 5° posto della classifica nazionale di questo speciale censimento. In cima ai giochi più gettonati, ci sono gratta e vinci, slot e SuperEnalotto.
In questo contesto, rispetto al 2021 si è assestata, ma non si è fermata la crescita del mercato online. Oltre che a fattori di comodità e accessibilità, è dovuta al fatto che molti giochi, come il blackjack, sono illegali al di fuori dei casinò fisici e dato che il più vicino si trova a Venezia a quasi 900km di distanza, non sorprende che i migliori siti di blackjack a soldi veri siano utilizzati per lo più da gente del Sud Italia, che può giocare comodamente dal divano di casa propria. A proposito, in cima ai giochi su cui c’è la spesa maggiore, non ci sono le scommesse sportive, anche se per quanto riguarda l'online, tra il 2021 e il 2022, si era passati da 300 a 600 milioni di spesa nazionale.
Dati e statistiche sulla provincia di Taranto
Taranto è la provincia pugliese che spende di più nel gioco d’azzardo on line. Il dato conferma una controtendenza italiana rispetto a quella europea e che consiste nella proporzione inversa tra reddito e denaro destinato al gioco. Negli ultimi anni, la provincia tarantina si è piazzata addirittura tra il 5° e l’8° posto della classifica nazionale, con alcuni comuni in cima alla classifica provinciale. Parliamo di Martina Franca, Pulsano e Laterza.
In particolare, a maggio del 2024, per Martina Franca, si parlava addirittura di una spesa media annua pari a 6.498, quasi sciocchezze rispetto ai dati della capolista nazionale, Castel San Giorgio con ben 11.883 euro. E a pensare che si tratta di un piccolo paese della provincia di Salerno, con meno di 14 mila abitanti.
Perché al Sud Italia si spende di più che al Nord?
Insomma, la regola europea in Italia è invertita: più il reddito pro-capite è basso e più si scommette. Infatti le regioni che giocano di più sono quelle meridionali, anzi, pare che tra isole e Sud Italia, si scommetta il doppio che al Nord. Campania, Sicilia e Calabria guidano il gruppone di vetta, mentre Messina, Palermo e Siracusa (tutte e tre siciliane) occupano le prime tre posizioni del podio per provincia. I motivi? C’è chi li ricerca nella maggiore povertà e nella precarietà che porta dubbi, perplessità e angosce sul futuro. Secondo alcuni storici, sono conseguenze della questione meridionale anche la vulnerabilità giovanile, la criminalità organizzata e il riciclaggio.
In atto, al Sud ci sono tante differenze culturali e sociali, non solo all’interno dello stesso tessuto meridionale, ma anche rispetto allo stesso Nord. Non a caso, in alcune associazioni dedite ad una maggiore possibilità di prendere consapevolezza della storia del paese, non mancano tesi, secondo le quali, nella lista dei film dedicati all’Unità d’Italia, dovrebbe esserci necessariamente il film “Li chiamarono Briganti”. In particolare, anche il commovente epilogo finale di Lina Sastri offre un'opportunità interpretativa più completa su ciò che è avvenuto negli ultimi due secoli ai territori del meridione italiano.