Montervino: ‘Napoli mi ama, la mia Taranto no’

Il ds rossoblu: ‘Dico sempre quello che penso e spesso tendo allo scontro. Ma oggi sono più riflessivo’

TARANTO
11.01.2021 19:26


(Di Ludovica Maiuri) Il DS Francesco Montervino ha raccontato, sulle pagine del mensile Timeout, alcuni step della sua carriera calcistica che spiegherebbero perché, spesso, la sua figura non sia particolarmente amata. “Le esperienze accumulate mi hanno permesso di mostrare una certa sicurezza, spesso incompresa. Conosco le dinamiche dello spogliatoio, non a caso ovunque abbia giocato sono stato capitano. Dico sempre quello che penso e spesso tendo allo scontro. Questo non è sempre accettato nelle grandi società. A oggi mi ritengo più riflessivo". Poco più che maggiorenne, a Taranto ha indossato la fascia da capitano nella stagione 97/98, “Probabilmente una scelta della società per valorizzare un prodotto calcistico locale” spiega il DS rossoblù. Poi, la parentesi del Napoli, “Sono stato uno degli artefici della rinascita di questa squadra e come capitano anche uno dei più amati. Nonostante non sia rappresentato nei murales della Ferrovia Cumana, mi basta l’affetto dei tifosi che hanno trovato questa mancanza inaccettabile. Fa rabbia che a Napoli si manifesti tanta stima nei miei confronti, mentre nella mia città mi trovo a dover lottare contro una mentalità distruttiva. Per distruggere questa corazza ed essere apprezzato anche qui, ho scelto di essere goccia cinese invece che carro armato". Aspettative per il 2021, “Sono soddisfatto del gruppo che si è creato, a prescindere da un attaccante in più o uno in meno. Con le persone giuste si possono raggiungere gli obiettivi. Sei anni fa fui orgoglioso di riportare allo Iacovone 12000 tifosi. Mi auguro di rivedere uno stadio così pieno".

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