Boxe, Cataldo Quero tedoforo della Fiamma Olimpica a Taranto
Cataldo Quero sarà tra i tedofori che accoglieranno la Fiamma Olimpica Milano-Cortina 2026 al suo passaggio da Taranto il 29 dicembre 2025. Un volto, quello di Cataldo Quero, in rappresentanza dello sport del pugilato, l’antica disciplina che già nella Grecia arcaica con le sue regole e costumi accendeva di ardore la culla della civiltà alla quale appartiene Taranto.
Un ulteriore motivo di orgoglio, questo, per il pugilato tarantino e per Cataldo Quero, maestro di boxe ed educatore nella sua palestra di famiglia, la Quero-Chiloiro, in cui è cresciuto sin da piccolo sognando di diventare un campione e magari proprio di poter volare alle Olimpiadi, e attraverso i ring in cui ha conosciuto i nobili valori trasmessi dal pugilato: la pace tra gli atleti contendenti, la lealtà e il rispetto, la purezza e l’inclusione; principi fondamentali sul ring e alla base di quelli a cui si ispirano lo sport e i Giochi Olimpici.
Cataldo Quero ha quarantatré anni, ex dilettantista pluripremiato (tre volte campione d’Italia), professionista (6 successi su 7 match disputati tra 2005 e 2006) ed atleta della Nazionale italiana, dopo essere stato bloccato sulla via agonistica da problemi fisici, da circa un ventennio opera all’angolo del ring, come dirigente e tecnico.
Dopo essere stato individuato come atleta dall’ANAAI Associazione Azzurri d’Italia e dalla ASMES Associazione nazionale stelle di merito sportivo, dal 2007 Quero è responsabile del settore giovanile della Federboxe Puglia e Basilicata, dal 2017 fa parte della Commissione Nazionale Giovanile della Federazione Pugilistica Italiana ed è Consigliere in quota tecnico della Federboxe di Puglia e Basilicata, inoltre, nello scorso quadriennio olimpico è stato componente della Commissione Tecnica Nazionale della Federazione Pugilistica italiana.
Infine, per la sua passione e la professionalità con le quali ricopre il ruolo di maestro e formatore di giovani, ha ricevuto la palma di bronzo al merito tecnico dal CONI e poi dalla FPI, ed è stato selezionato come tecnico nella prestigiosa Accademia di Pugilato della FPI.
“Essere un tedoforo per me ha un valore morale. Si è portatore dello sport, i cui valori superano ognitipo di barriera sociale che riguardi l’idea di razza, di religione, di genere, proprio quello che avviene ogni giorno nella mia palestra di pugilato. Sul ring poi si è davvero tutti uguali e ci si affronta con lealtà e rispetto, ad armi pari, seguendo delle regole, fondamentali nella crescita e nella vita di ogni individuo”, racconta Cataldo Quero, specificando quanto la sua vita sia interamente dedicata all’insegnamento, dove il suo obiettivo è quello di trasmettere agli atleti che frequentano la sua palestra di pugilato e agli alunni dell’Istituto superiore “Archimede” di Taranto di cui è docente, le regole e il senso civico per costruire una società migliore, un altro sogno in cui credere oggi, dopo che si sta coronando quello di partecipare alle Olimpiadi come Tedoforo, il prestigioso ruolo che ricoprì anche il suo idolo Muhammad Alì, che accese il braciere alle Olimpiadi di Atlanta del 1996.