“Taranto vuole cambiare”: ecco il piano di Confindustria per il rilancio
Dal convegno in Senato l’appello di Salvatore Toma e di Antonio Trevisi

Puntare su un nuovo modello di crescita sostenibile e inclusiva è la sfida che Confindustria Taranto rilancia dal Senato della Repubblica, con un convegno dedicato al futuro economico e industriale della città.
“L’obiettivo principale resta quello di cavalcare i cambiamenti in atto e uscire dal cliché di città complessa, frenata da correnti anti-industrialiste”, ha dichiarato Salvatore Toma, presidente di Confindustria Taranto. “Taranto deve aprirsi a una diversificazione degli investimenti, valorizzando le risorse territoriali e trattenendo i giovani talenti. La sostenibilità deve diventare non solo un dovere ambientale, ma una leva di competitività”.
Toma ha inoltre sottolineato la necessità di “una pace sociale tra territorio e mondo imprenditoriale”, invitando a superare la rassegnazione che, ancora oggi, pesa sulla percezione di Taranto come “provincia di cassintegrati”. “Solo uniti possiamo riscrivere il destino del territorio”, ha aggiunto.
Al dibattito ha preso parte anche Antonio Trevisi, senatore di Forza Italia, che ha espresso pieno sostegno all’iniziativa industriale e sociale. “Condivido e sostengo il progetto di Confindustria Taranto per riconvertire l’area sul piano economico, sociale e ambientale”, ha dichiarato. “Questo territorio ha un credito con lo Stato italiano: è stato penalizzato e merita soluzioni concrete per le famiglie colpite da crisi ambientali e difficoltà economiche”.
Trevisi ha invitato a investire nelle nuove tecnologie e nella manifattura sostenibile, rilanciando il ruolo del made in Italy. “Prima di importare, avremmo dovuto produrre in Italia pannelli fotovoltaici e auto elettriche. Il futuro deve ripartire da Taranto, con una filiera locale e innovativa”, ha concluso.
Il convegno, intitolato “Taranto. Hub della sostenibilità integrata e della circolarità”, ha rappresentato un punto di incontro tra politica, impresa e istituzioni, con l’obiettivo di trasformare un territorio segnato dalle difficoltà in un laboratorio nazionale di sviluppo sostenibile.