Eolico offshore, Semitaio: “Taranto può diventare polo strategico”

Gianluca Semitaio, Segretario Generale della FIT CISL di Taranto, interviene per fare il punto sull’importante trasformazione che sta interessando il territorio ionico, con particolare attenzione al ruolo strategico che il porto di Taranto potrebbe assumere nel panorama nazionale e internazionale dell’eolico offshore.
Semitaio accoglie positivamente la crescente attenzione mediatica e istituzionale sul tema, a partire dalle dichiarazioni rilasciate dall’avv. Giovanni Gugliotti, Commissario Straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, in occasione del terzo summit nazionale promosso da ANEV presso il GSE: “Taranto è pronta a diventare un polo strategico per l’eolico offshore”, ha affermato.
Per comprendere appieno il potenziale della transizione energetica per il territorio, Semitaio invita a una riflessione più ampia, ripercorrendo anche alcune tappe informative fondamentali. Già nel 2023, un articolo pubblicato su “Rinnovabili.it” sottolineava come l’eolico offshore galleggiante potesse contribuire in modo significativo alla decarbonizzazione del Paese, creando ricadute positive sull’economia nazionale e sulle filiere locali. Il progetto era stato promosso dalla Floating Offshore Wind Community, in collaborazione con Renantis, BlueFloat Energy, Fincantieri e Acciaierie d’Italia. Da tarantino, osserva Semitaio, si può immaginare una possibile sinergia tra questa tecnologia e il processo di ambientalizzazione delle Acciaierie, senza ricadute negative per il territorio.

Nel 2025, sulla testata “The Medi Telegraph”, veniva riportato l’annuncio congiunto tra Donald Trump e la premier italiana Giorgia Meloni: gli USA investiranno sulla ZES unica del Sud, in cambio del supporto italiano alla cantieristica americana, affidato proprio a Fincantieri, già attiva nel Wisconsin nella produzione delle Fregate Constellation per la Marina statunitense.
A rafforzare questo scenario, un recente articolo pubblicato il 18 luglio da “Ship Mag” racconta come Vard, controllata da Fincantieri, abbia ottenuto un contratto per la realizzazione di due navi destinate al settore dell’eolico offshore, progettate per un’alta efficienza operativa e dotate di propulsione ibrida a batteria.
Il quadro normativo è rafforzato dal nuovo Decreto Energia, che all’articolo 1 comma 2 prevede che le aree portuali — tra cui Taranto e Augusta — siano destinate a infrastrutture per la costruzione, l’assemblaggio e il varo di piattaforme galleggianti e infrastrutture elettriche funzionali alla produzione di energia eolica in mare. Per Taranto, le aree individuate sono quelle del Molo Polisettoriale.
Alla luce di tutto ciò, Semitaio sottolinea come si rafforzi la visione già espressa da Gugliotti: Taranto può diventare un punto di riferimento per il comparto eolico offshore. Una trasformazione che richiede visione politica, supporto istituzionale e coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholder, in primis Fincantieri, eccellenza italiana nella cantieristica navale.
Dal punto di vista occupazionale, la FIT CISL guarda con attenzione al coinvolgimento dei 330 ex dipendenti TCT, oggi in condizione di incertezza a causa dei rinnovi ciclici dell’IMA. La segreteria provinciale segue attivamente il tavolo regionale per la riqualificazione professionale, con corsi di formazione al via da settembre, per rendere questi lavoratori pronti sia per i nuovi cantieri offshore sia per un possibile reintegro nel porto.
“Siamo davanti a un’opportunità storica per il rilancio economico, industriale e sociale del nostro territorio. La FIT CISL sarà presente come sempre al fianco dei lavoratori, per garantire che questa trasformazione si traduca in occupazione stabile e di qualità”, conclude Semitaio.