Nella Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica sono stati illustrati i risultati del progetto di ricerca CO-SMART – Flagship Linea A, promosso nell’ambito dello Spoke 11 del Partenariato esteso MOST – Centro nazionale per la Mobilità Sostenibile. L’incontro, voluto dal Senatore Luca De Carlo, presidente della 9a Commissione permanente (Industria e Agricoltura), ha riunito docenti e ricercatori di quattro atenei italiani coinvolti nel progetto.

In apertura, il senatore Luca De Carlo ha evidenziato l’importanza dell’iniziativa, finanziata con fondi del PNRR: “Quando i fondi pubblici vengono utilizzati per progetti seri, concreti e ad alto impatto come questo, la politica ha il dovere non solo di sostenerli, ma di valorizzarli”, ha dichiarato.

Il programma MOST, finanziato nell’ambito della Missione 4 “Istruzione e Ricerca” del PNRR, coinvolge 24 università, il CNR, 24 grandi imprese nazionali, oltre 700 ricercatori strutturati e 574 nuove assunzioni, per un investimento di circa 380 milioni di euro. Articolato in 14 Spoke tematici, affronta vari ambiti della mobilità sostenibile: dai carburanti alternativi alla mobilità leggera, passando per il trasporto ferroviario, marittimo e aereo.

Il progetto CO-SMART, coordinato dall’Università di Pisa con il contributo dell’Università di Bologna, dell’Università Politecnica delle Marche e del Politecnico di Bari, è incentrato sulla comunicazione scientifica e sullo sviluppo di nuovi materiali per l’alleggerimento strutturale e la sostenibilità del settore automobilistico.

Tra i risultati più rilevanti, la creazione, nell’ambito del progetto SUSTAINED, di un materiale composito ottenuto dal riciclo di reti da pesca dismesse e fibre di carbonio usate. Ogni tonnellata di questo innovativo materiale consente di evitare l’emissione di quasi sei tonnellate di CO₂, offrendo una valida alternativa ai materiali tradizionali. Un prototipo di componente per cintura di sicurezza è stato realizzato interamente con questo composito riciclato e ha superato brillantemente i test di resistenza previsti dalle principali case automobilistiche, tra cui Stellantis.

Un ulteriore filone di ricerca riguarda i progetti BOOSTER, ECOFRIEND e REOBTAIN, focalizzati sul riutilizzo dell’olio da cucina esausto. Attraverso processi specifici, questo è stato trasformato in poliolo, base per produrre schiume flessibili da impiegare nell’industria automotive per sedili, pannelli porta e cruscotti. Composti per l’80% da elementi riciclati o vegetali, questi materiali si distinguono per elasticità, resistenza e capacità di tornare alla forma originale. In alcune formulazioni sono state integrate capsule intelligenti per la regolazione del calore, migliorando il comfort termico degli abitacoli. Dallo stesso processo sono stati ricavati anche biolubrificanti ad alta performance, adatti a macchinari e motori ad alta precisione.

Infine, il progetto AMATEVI ha approfondito lo sviluppo di materiali antimicrobici per interni auto, con l’obiettivo di aumentare l’igiene e la sicurezza a bordo. Le reti da pesca dismesse sono state trasformate in fibre di nylon, trattate con agenti antibatterici. Parallelamente, sono state realizzate superfici plastiche contenenti micro-particelle attive capaci di ostacolare la proliferazione di batteri e agenti patogeni. I materiali hanno superato test di resistenza al calore, durata e efficacia antibatterica, confermandosi adatti per l’impiego industriale.

A concludere i lavori è stato Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus, che ha sottolineato l’importanza del dialogo tra ricerca, industria e società civile: “Quando ricerca e industria collaborano con visione, anche l’associazionismo può contribuire ad accelerare il cambiamento culturale necessario per una mobilità davvero sostenibile”.

L’incontro ha evidenziato il ruolo strategico della ricerca pubblica e la capacità del partenariato MOST di generare soluzioni concrete, sostenibili e industrialmente applicabili, al servizio della transizione ecologica del settore dei trasporti.