Taranto, il piano della rinascita: investimenti, stadio e identità

Un progetto industriale prima ancora che sportivo. La S.S. Taranto Calcio ha messo nero su bianco la propria strategia di rilancio attraverso il Piano Strategico e Industriale, un documento che definisce visione, obiettivi e strumenti per ricostruire il club su basi solide e sostenibili. Alla guida dell’operazione c’è il gruppo FinLad, holding, che ha programmato 8 milioni di euro di investimenti in otto anni per accompagnare la crescita della società rossoblù .
La visione: sport, territorio e sostenibilità
Il piano parte da un concetto chiave: il Taranto deve tornare a essere un punto di riferimento sportivo e sociale per il territorio. Risultati sul campo, sviluppo del settore giovanile, gestione moderna delle infrastrutture e coinvolgimento della comunità sono gli assi portanti di una visione che guarda a un orizzonte decennale, con obiettivi comunicati in modo chiaro e progressivo.
Gli obiettivi sportivi: crescita graduale e programmazione
La roadmap è scandita per fasi.
Nel breve termine (1-2 anni) l’obiettivo è la promozione in Serie D, la strutturazione della società e l’ottimizzazione dell’utilizzo dello stadio.
Nel medio termine (3-4 anni) il Taranto punta alla promozione in Serie C, rafforzando vivaio e infrastrutture.
Nel lungo periodo, la strategia mira alla stabilizzazione nel professionismo, con la possibilità di ambire a categorie superiori e a un posizionamento del brand su scala nazionale.
Area sportiva: rosa equilibrata e settore giovanile
Sul piano tecnico, il progetto prevede una conduzione esperta, con figure dirigenziali e tecniche capaci di conoscere la categoria e valorizzare i giovani. La rosa dovrà essere equilibrata, con un mix di talenti emergenti e giocatori di esperienza. Centrale è l’investimento nel settore giovanile, con la creazione di un’Academy strutturata (Under 15, 17 e 19) e una rete di scouting supportata anche da piattaforme di analisi dati.
Sostenibilità economica e investimenti
Il modello economico si fonda su un principio chiaro: niente spese folli. La società punta all’autosostenibilità attraverso contratti sostenibili, incentivi legati ai risultati e una forte diversificazione delle entrate: sponsorizzazioni, ticketing, merchandising, eventi extra, utilizzo delle strutture e valorizzazione dei calciatori. L’obiettivo è una crescita delle entrate del 25% annuo, con un equilibrio finanziario stabile nel medio-lungo periodo.
Lo stadio Iacovone: la casa dei tarantini
Un capitolo centrale del piano riguarda lo stadio Erasmo Iacovone, immaginato come un luogo vivo e identitario. Non solo partite, ma servizi, attività commerciali, spazi verdi, eventi culturali e sportivi, con l’ambizione di rendere l’impianto un vanto per la città. È previsto un utilizzo annuale della struttura, con la possibilità di ospitare eventi nazionali e internazionali, in collaborazione con l’amministrazione comunale tramite partenariati pubblico-privati.
Marketing, tifosi e identità
Grande attenzione è riservata a marketing e comunicazione. Il piano prevede un brand moderno, uno storytelling legato all’identità cittadina, una forte presenza sui social e iniziative di coinvolgimento diretto dei tifosi. Dalle scuole ai quartieri, l’obiettivo è rafforzare il legame tra squadra e comunità, facendo sentire i sostenitori parte attiva del progetto.
Responsabilità sociale e innovazione
Il Taranto viene pensato anche come attore sociale, con progetti di inclusione, sostenibilità ambientale e promozione dei valori sportivi. Dallo stadio green alle iniziative con scuole e associazioni, il club vuole integrarsi nei grandi temi del futuro della città, contribuendo alla coesione e allo sviluppo del territorio.
Un progetto di lungo respiro
Il Piano Strategico e Industriale racconta un Taranto che vuole ripartire con metodo, programmazione e visione. Non una rincorsa immediata, ma un percorso strutturato che punta a riportare entusiasmo, credibilità e prospettive a una piazza storica del calcio italiano, con l’ambizione di costruire una società solida dentro e fuori dal campo.