Amarcord: Gianni Roccotelli, 'Taranto, ora devi rialzarti'

TARANTO
Alessio Petralla
06.04.2017 12:42

Nato a Bari nel 1952, Gianni Roccotelli è famoso per la sua rabona. In riva allo Ionio nella stagione 1979/80, in Serie B, l’ex fantasista ha vissuto un periodo bellissimo come conferma a Blunote: “A Taranto ho vissuto una bella esperienza: riuscimmo a salvarci nonostante ci squalificarono tre-quattro calciatori per via del calcioscommesse. Il pubblico era esemplare: una sorta di dodicesimo uomo in campo. Ci dava forza trascinandoci verso il risultato positivo. Ho avuto il piacere di incontrare calciatori di Serie A come Pavone e Massimelli. Potevamo fare più punti”.

L’ASSIST… “A Taranto ho realizzato tre o quattro gol, ma ci tengo a ricordare quello che propiziai con il Como ancora imbattuto e che annoverava tra le sue file un certo Vierchwood in difesa. Dopo un bel dribbling crossai per Galli che realizzò”.

LA RABONA “A 17 anni, quando militavo nel Barletta in Serie C, mi divertivo a ripetere questo gesto tecnico che chiamavo incrociata. Anni dopo la fece anche Maradona. Con l’Ascoli mi riuscì una rabona bellissima, con la Nocerina segnai alla Juve Stabia mettendo il pallone all’incrocio. Per me era spontaneo calciare così, anche se molti allenatori mi chidevano di non farla perché si trattata di una presa in giro per l’avversario”.

TARANTO “Abitavo a San Vito, ma in centro ci andavo spesso e mi accoglievano sempre alla grande. Dopo l'esperienza di Taranto passai al Cesena perchè mia moglie voleva avvicinarsi a casa: per trattenermi, il presidente Carelli mi offri venti milioni in più, ma dovetti andarmene a malincuore. I tifosi mi volevano bene perchè in campo non mi risparmiavo”.

IL CALCIO MODERNO “Riepetto ai miei tempi, il calcio di oggi è più tattico e gli spazi sul rettangolo di gioco sono ridotti. Anni fa, eravamo più forti tecnicamente, ora si predilige la palestra. Prima era tutto più genuino. Inoltre, rispetto al passato ci sono molti stranieri e mancano i talenti del nostro paese”.

IL TARANTO: “Credevo che il pareggio di Francavilla avesse generato più entusiasmo, invece mercoledì è arrivata una pesante sconfitta nello scontro diretto con la Reggina. Non c'è tempo per piangersi addosso, gli ionici devono rialzarsi immediatamente andando a Lecce per giocarsela. Le possibilità per salvarsi direttamente ci sono ancora...".

IL FATTACCIO: “Ciò che è accaduto due settimane fa è stato bruttissimo. Ai miei tempi questi episodi non si verificavano. Venivamo contestati, ma mai picchiati e umiliati. Ricordo solo una forte contestazione verbale in quel di Nocera, poi null'altro..."
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