Duplice aggressione nel carcere di Taranto, l’allarme del Cosp
Il sindacato “Condizioni di lavoro disastrose, con almeno 60 unità mancanti e turni oltre i limiti del contratto collettivo”

Duplice aggressione nel carcere di Taranto nella tarda mattinata di lunedì 13 ottobre, dove due detenuti, entrambi di origine barese, si sono scagliati contro il personale della Polizia Penitenziaria. A darne notizia è il Coordinamento Sindacale Penitenziario (Cosp), attraverso il segretario generale Domenico Mastrulli e il coordinatore regionale della Puglia Luca Lionetti, che denunciano “una condizione di lavoro disastrosa, con almeno 60 unità mancanti e turni oltre i limiti del contratto collettivo”.
Secondo quanto riferito dal sindacato, il primo episodio si è verificato intorno alle 12.00, nell’ufficio della sorveglianza generale, quando un detenuto ha aggredito la vicecomandante durante la contestazione di un rapporto disciplinare. Il pronto intervento degli agenti ha impedito conseguenze più gravi. Mentre il detenuto veniva allontanato, un secondo recluso si è scagliato contro il personale intervenuto, dando origine a una colluttazione durata oltre due ore.
“Il primo aggressore era già stato sospeso dal regime del 14 bis e autore di altre violenze - sottolinea Mastrulli -, ma gli uffici del Prap di Bari e del Dap di Roma non hanno disposto il suo trasferimento, nonostante le ripetute segnalazioni”.
Il Cosp chiede una revisione urgente delle piante organiche e dei modelli organizzativi del personale, sollecitando l’intervento del nuovo Provveditore regionale e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.
Nei prossimi giorni una delegazione sindacale visiterà l’istituto per incontrare gli agenti coinvolti e verificare le condizioni di sicurezza interne. “La situazione nelle carceri pugliesi è ormai insostenibile e richiede misure immediate per garantire tutela e dignità a tutto il personale”, conclude il Cosp.