L'Offesa
L'Offesa

ROMA – Ha debuttato con grande successo al Teatro Le Sedie di Roma la pièce L’Offesa, tratta dal libro omonimo dell’avvocato tarantino Rosario Orlando. Lo spettacolo, in scena con tre repliche per la prima assoluta, ha emozionato il pubblico raccontando una delle pagine più drammatiche della giustizia italiana: la storia di Anna Maria Manna, vittima di un clamoroso errore giudiziario.

La rappresentazione, prodotta da L’Albatro e Nutrimenti Terrestri con il patrocinio di Errori giudiziari, associazione fondata da Valentino Maimone e Benedetto Lattanzi, porta sul palco un caso realmente accaduto venticinque anni fa a Palagiano, in provincia di Taranto.

L’Offesa è il racconto delle sofferenze di una donna, arrestata con l’accusa infamante di pedofilia, incarcerata per quattordici mesi e infine riconosciuta innocente. “Una storia di ingiustizia e perdita di reputazione, che coinvolge non solo la vittima ma anche la famiglia e la vita sociale,” spiegano gli autori dell’adattamento teatrale, Sara Allegrucci e Carlo Fineschi, che ne firma anche la regia. Sul palco insieme a Allegrucci recitano Matteo Bolognese, Edoardo Ciufoletti e Chiara Della Rossa.

Il caso risale alla fine del 1999, quando alcuni bambini di una scuola elementare di Palagiano raccontarono alle maestre di essere stati coinvolti in festini a sfondo sessuale. I carabinieri raccolsero le testimonianze e mostrarono ai piccoli un album fotografico creato con immagini prese dall’anagrafe comunale. La foto di Anna Maria Manna, allora diciassettenne, venne riconosciuta dai bambini, nonostante fosse molto diversa dal suo aspetto al momento delle indagini.

Il 25 maggio 2000, all’alba, i carabinieri arrestarono Manna a Torino. Rinchiusa prima nel carcere Le Vallette e poi trasferita a Taranto, visse mesi di isolamento e sofferenza. Il suo legale, Rosario Orlando, presentò più volte istanze di scarcerazione. Solo dopo quattro mesi si tenne l’incidente probatorio: i bambini, messi di fronte alla donna dietro un vetro insieme ad altre persone, non la riconobbero.

Il 13 luglio 2001, dopo quattordici mesi di calvario, Anna Maria Manna fu riconosciuta innocente. “E se domani accadesse a me?” è la domanda che lo spettacolo lascia in sospeso nello spettatore, richiamando l’attenzione sui mille innocenti arrestati ogni anno in Italia per errori giudiziari.