La FP CGIL denuncia il Comune di Crispiano
La FP CGIL denuncia il Comune di Crispiano per condotta antisindacale davanti al Tribunale del Lavoro

Torna alta la tensione tra la FP CGIL e il Comune di Crispiano, con il sindacato che ha deciso di rivolgersi al Tribunale del Lavoro di Taranto presentando una denuncia per condotta antisindacale. L’azione legale è stata formalizzata attraverso il ricorso depositato dall’avvocato Luca Bosco, legale della Funzione Pubblica CGIL.
Al centro della contestazione vi sono una serie di atti amministrativi assunti dall’ente civico guidato dal sindaco Luca Lopomo, che secondo la FP CGIL avrebbero violato il diritto all’informazione e al coinvolgimento delle rappresentanze sindacali, come previsto dalla normativa vigente.
Il segretario generale della FP CGIL, Cosimo Sardelli, ha chiarito le motivazioni che hanno portato al ricorso. “Il Comune di Crispiano ha approvato il Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) 2025-2027 senza fornire alcuna informazione preventiva alle organizzazioni sindacali, così come stabilito dal CCNL delle Funzioni Locali”, ha spiegato.
Il sindacato denuncia una violazione del principio secondo cui l’informazione deve essere resa “preventivamente e in forma scritta” per garantire il corretto esercizio delle relazioni sindacali. Secondo la FP CGIL, “l’omissione ha compromesso la funzione di rappresentanza e la fiducia degli iscritti nella propria organizzazione”.
Ma l’episodio legato al PIAO non sarebbe isolato. Un altro punto di forte contestazione è la modifica al Piano del fabbisogno del personale 2025-2027, approvata dal Comune con una delibera nel mese di febbraio. In quell’occasione l’ente ha disposto l’incremento dell’orario settimanale da 18 a 24 ore per tre dipendenti, ancora una volta senza coinvolgere le organizzazioni sindacali in modo adeguato.
La FP CGIL, che afferma di aver più volte cercato un dialogo con l’Amministrazione, accusa l’ente di avere “alzato un muro” nei confronti del confronto sindacale. La questione arriva in un momento particolarmente delicato, alla vigilia delle elezioni per il rinnovo delle RSU previste per il 14 aprile.
Ora la parola passa alla magistratura. Con il ricorso, la FP CGIL chiede non solo il riconoscimento della condotta antisindacale, ma anche l’annullamento degli effetti prodotti dagli atti contestati.