Reti idriche e riuso acque: Taranto guida la Water Resilience Strategy
La provincia ionica si conferma protagonista della Water Resilience Strategy, un percorso avviato nel 2005 con un grande piano di risanamento e digitalizzazione delle reti idriche, oggi giunto al quarto step. Gli investimenti complessivi ammontano a 72 milioni di euro.
Sul fronte del riuso, dieci depuratori sono già operativi per fornire acqua affinata all’agricoltura e altri sei sono in fase di adeguamento. In totale, il sistema garantirà oltre 20 milioni di metri cubi annui di risorsa idrica, rendendo Taranto la prima provincia pugliese a integrare efficientamento delle reti, riuso e nuove fonti per la sicurezza idrica.
Un tassello centrale è il progetto del dissalatore del Tara, destinato a servire 385 mila cittadini. L’impianto sarà alimentato esclusivamente da energia rinnovabile e utilizzerà le acque sorgive del fiume Tara tramite una presa di Acque del Sud, società statale che gestisce opere primarie per l’approvvigionamento idrico. La struttura sarà realizzata lontano dall’area naturale del fiume e i prelievi avverranno nel rispetto dell’ecosistema, con interventi di riqualificazione ambientale e valorizzazione del percorso ciclabile lungo il corso d’acqua. L’acqua residua del processo, con caratteristiche simili a quelle già presenti nel fiume e nel mare, sarà restituita senza impatti sull’ambiente.
Dopo aver ottenuto il Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR), l’impianto è ora nella fase dei monitoraggi ambientali ante operam. Le indagini interessano tutte le matrici: fauna, habitat, suolo e sottosuolo, atmosfera, rumore, acque superficiali e sotterranee, vegetazione e ambiente marino.
Tra le attività figurano rilievi su specie animali, verifiche ecologiche con metodo MesoHABSIM, carotaggi geognostici, misure sulla qualità dell’aria e del rumore, oltre ad analisi idriche e fitosociologiche. Particolare attenzione è rivolta al fiume Tara e alle aree di recapito marino, con campionamenti su acqua, sedimenti e biota, incluse prove di bioaccumulo con mitili.
Un insieme di azioni che mette Taranto al centro di un modello innovativo di gestione idrica, capace di coniugare sostenibilità, sicurezza e tutela ambientale, garantendo risorse preziose alle comunità di oggi e del futuro.