Pippo Baudo
Pippo Baudo

L’ultima apparizione pubblica risaliva alla festa per i 90 anni di Pierfrancesco Pingitore, dove era stato immortalato sorridente, seppure in sedia a rotelle, circondato dagli amici. Nella serata di sabato 16 agosto, è morto a Roma Pippo Baudo: il “re dei presentatori” aveva 89 anni. Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, aveva ricevuto nel 2021 dal presidente Sergio Mattarella il titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica, il più alto riconoscimento istituzionale.

Una carriera fatta di record

La sua carriera è stata scandita da record: 13 edizioni del Festival di Sanremo, di cui cinque consecutive dal 1992 al 1996, al pari di leggende come Mike Bongiorno e Amadeus. Proprio quest’ultimo, prima di debuttare al Festival, si era rivolto a Baudo per consigli, mentre lo stesso Pippo lo aveva ammonito quando annunciò l’addio a Sanremo durante La tv fa 70. L’amore per la musica lo aveva sempre accompagnato: pianista, sognava di dirigere un’orchestra, ruolo che avrebbe voluto ricoprire come l’amico Pippo Caruso.

Scopritore di talenti

Scopritore di talenti, ha lanciato artisti del calibro di Laura Pausini, Lorella Cuccarini, Al Bano, Gigi D’Alessio, Andrea Bocelli, Eros Ramazzotti, Giorgia e molti altri. Rimase però il rimpianto di non aver mai lavorato con Raffaella Carrà. Oltre 150 programmi portano la sua firma, tra cui Settevoci, Canzonissima, Domenica In, Fantastico, Serata d’onore e Novecento, con format spesso ideati da lui. Fu anche direttore dello Stabile di Catania. Laureato in giurisprudenza, scelse Roma per inseguire il sogno televisivo, debuttando nel 1966 con Settevoci.

Gli episodi clamorosi

La sua carriera fu segnata anche da episodi clamorosi: l’attentato dinamitardo del 1991 alla sua casa di Santa Tecla per le sue prese di posizione antimafia; lo scandalo del Fantastico 7 del 1986, che provocò tensioni internazionali con l’Iran a causa di una satira sull’Ayatollah Khomeini, e il famoso monologo di Beppe Grillo contro Craxi che segnò l’uscita del comico dalla Rai. In quegli anni, criticato dall’allora presidente Enrico Manca come “nazional-popolare”, passò a Fininvest salvo tornare poco dopo cedendo per penale un palazzo romano a Silvio Berlusconi.

Sensibilità culturale e intellettuale

Negli anni diede spazio a scrittori, registi e intellettuali come Alberto Moravia, Oriana Fallaci, Alberto Arbasino e Indro Montanelli, mostrando una sensibilità culturale non comune per un conduttore televisivo. Non mancarono aneddoti celebri, come quando a Sanremo Roberto Benigni lo sorprese durante un monologo, episodio che generò perfino un’interrogazione parlamentare.

La vita privata

Nella vita privata ebbe cinque legami importanti: da Mirella Adinolfi, madre di Alessandro, riconosciuto dopo anni; da Angela Lippi, madre della figlia Tiziana; e poi le relazioni con Alida Chelli, Adriana Russo e Katia Ricciarelli, sposata a Catania nel 1986 e da cui divorziò nel 2007. Nel 2019 la Rai gli dedicò la serata celebrativa Buon Compleanno… Pippo, festeggiandone i 60 anni di carriera con colleghi e amici.