Libre come ele viento di Paolo Annichiarico
Libre come ele viento di Paolo Annichiarico

Una due giorni per abbattere i muri del pregiudizio e aprire spazi di conoscenza reale sul mondo Rom: è questo l’obiettivo dell’iniziativa “Vivirom, conoscere per comprendere”, in programma a Laterza il 12 e 13 aprile nella sala Cavallerizza del palazzo marchesale. L’evento è promosso da SOS Razzismo Italia, in collaborazione con il Comune di Laterza, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dell’UNAR, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, nell’ambito delle attività di contrasto all’antiziganismo.

Si parte sabato 12 aprile alle ore 17:00 con una tavola rotonda a cui prenderanno parte il sindaco Franco Frigiola, la consigliera comunale Angela Masi, i presidenti di SOS Razzismo Italia Angela Scalzo e SOS Razzismo Puglia Nicola Natale, il rappresentante della comunità rom locale Giuseppe Barbetta, il sindacalista e testimone Nicola Russo e l’autore del videoclip “Saint Maries de La Mer” Pietro Annichiarico. A seguire, la proiezione del documentario “La canzone di Aida” di Giovanni Princigalli, che interverrà in videoconferenza dal Canada, dove oggi risiede. Princigalli, originario di Bari, torna vent’anni dopo nel mondo che aveva già raccontato nel 2002 con Japigia Gagì: la protagonista di allora, Aida, è oggi donna, moglie e madre, ritratta con uno sguardo autentico e privo di filtri.

Domenica 13 aprile, a partire dalle ore 10:00, sarà invece protagonista la mostra fotografica di Fabio Fischetti, frutto di un viaggio condotto presso una comunità Rom in Albania. Il fotografo, presente all’evento, racconterà le sue impressioni e le storie raccolte con la macchina fotografica.

La scelta di Laterza, in provincia di Taranto, non è casuale. Negli anni Cinquanta, la cittadina pugliese fu una delle poche ad accogliere una piccola comunità rom, insediatasi inizialmente proprio nella sala dove oggi si tiene l’evento, allora in stato di degrado. Fu l’allora sindaco Nicola Carrera, come racconta lo studioso Domenico Rizzi, a concedere la cittadinanza ai primi arrivati, favorendone l’integrazione nel centro storico.

Vivirom è parte di un percorso già avviato l’8 aprile scorso a Guidonia, presso il Liceo delle Scienze Umane, e intende diventare un modello di buone pratiche per la promozione della parità di trattamento e il superamento degli stereotipi legati alla cultura Rom, attraverso linguaggi accessibili come il cinema, la fotografia e la testimonianza diretta.