La UIL di Taranto esprime profondo cordoglio e indignazione per la morte di Pasquale Dinoi, 53 anni, operatore ecologico stagionale della Gialplast, investito e ucciso la mattina di Ferragosto nei pressi di San Pietro in Bevagna mentre era in servizio.

Il coordinatore territoriale Gennaro Oliva ha rivolto un pensiero alla famiglia e ai colleghi della vittima ricordando che “chi esce di casa per lavorare deve avere la certezza di potervi fare ritorno”. Una tragedia che, secondo la UIL, riporta l’attenzione su un’emergenza sempre più grave a Taranto e in Puglia.

La sigla sindacale sottolinea che la provincia jonica si trova in “zona arancione” per rischio sul lavoro, con tre decessi nei primi otto mesi del 2025. “Non sono statistiche: ogni lavoratore che muore è una storia spezzata, una famiglia distrutta, un fallimento collettivo”, ha detto Oliva ribadendo che la sicurezza deve essere un valore assoluto, non un costo.

La UIL Nazionale ha da tempo avviato la campagna “Zero morti sul lavoro”, definita un obiettivo di civiltà. La UIL Taranto rilancia quattro proposte prioritarie per il contesto locale:

  • Patto per la Salute e Sicurezza sul Lavoro, tra istituzioni, aziende e sindacati, con obiettivi chiari e interventi concreti.
  • Aumento dei controlli, più formazione e sanzioni severe per chi mette a rischio i lavoratori, potenziando i Servizi di Prevenzione e Sicurezza delle ASL.
  • Promozione della cultura della sicurezza a partire dalle scuole, per sensibilizzare i futuri lavoratori.
  • Tutela anche in itinere, proteggendo chi svolge mansioni su strada, come nel caso di Dinoi.

“La vita umana non può essere sacrificata in nome della produttività”, conclude la UIL promettendo di continuare la battaglia per fermare quella che definisce una “strage silenziosa”.