Foto Giovanni William Palmisano
Foto Giovanni William Palmisano

Il 6 e 7 dicembre il Centro polivalente Giovanni Paolo II di Taranto ospiterà «Hamelin», spettacolo della Factory Compagnia Transadriatica proposto nella rassegna «Favole & Tamburi» del Crest, con il sostegno della Regione Puglia. L’appuntamento introduce una forma di teatro immersivo che utilizza cuffie bluetooth per offrire a bambini e adulti due percorsi narrativi diversi all’interno dello stesso evento scenico.

L’idea, pensata per un pubblico ristretto, permette ai più piccoli di seguire una trama dedicata, mentre i genitori ascoltano un racconto parallelo, creando una fruizione disgiunta e allo stesso tempo condivisa. Lo spettacolo, ispirato alla fiaba «Il pifferaio magico» dei fratelli Grimm, ha ottenuto il Premio Eolo 2023 ed è concepito per un ambiente raccolto, con un massimo di settanta spettatori a replica.

Per rispondere a queste esigenze, «Hamelin» andrà in scena sabato 6 dicembre alle ore 17 e domenica 7 dicembre con due rappresentazioni, alle 16.30 e alle 18.30, nel Centro polivalente di via Lisippo 8, nel quartiere Tamburi, in collaborazione con il Comune di Taranto nell’ambito del progetto «Città in gioco».

Il lavoro è scritto e diretto da Tonio De Nitto, con l’interpretazione di Fabio Tinella, musiche originali di Paolo Coletta, voce fuori campo di Sara Bevilacqua, scene curate da Iole Cilento, costumi di Lapi Lou e pupazzi realizzati da Michela Marrazzi. La drammaturgia prende avvio dal mistero dei bambini scomparsi nella vicenda di Hamelin, un episodio che, tra leggenda e realtà, ha ispirato nei secoli numerose versioni della storia raccolte anche dai fratelli Grimm.

Elemento cardine dell’allestimento è l’ascolto in cuffia: il sistema audio consente agli adulti di confrontarsi con temi legati al ruolo dell’artista e della società, mentre i bambini seguono la voce del pifferaio, lasciandosi guidare da un punto di vista più vicino allo stupore dell’infanzia. La narrazione rievoca il divieto di suonare musica nella via Senzatamburi e il buio che, secondo la tradizione, avrebbe avvolto la cittadina tedesca durante la diffusione del morbo portato dai topi.

Questa duplicità di piani percettivi mira a restituire complessità al mistero della sparizione dei bambini, offrendo al pubblico l’occasione di riflettere sulle interferenze tra realtà e finzione. Il carretto del pifferaio, simile ai mezzi del teatro girovago, diventa il simbolo di un viaggio che apre nuovi spazi di interpretazione, contrapponendo la libertà evocata dalla musica alle restrizioni del mondo adulto.

Informazioni e prenotazioni sono disponibili al numero 333.2694897, anche tramite WhatsApp. Il biglietto è unico a 7 euro, ridotto a 6 euro per nuclei familiari di almeno quattro persone.