Nicola Gatta contro la legge regionale 7: “Penalizza agricoltori anziché aiutarli”

“La Legge Regionale n.7 del 30 maggio 2025 deve essere migliorata”. È chiaro e diretto il commento di Nicola Gatta, esponente di Fratelli d’Italia e imprenditore agricolo, che lancia un appello alla Regione Puglia affinché riveda la recente normativa sulla disciplina delle acque superficiali e sotterranee, ritenuta troppo penalizzante per il comparto agricolo.
«Questa legge anziché supportare il settore, aggrava gli oneri burocratici e finanziari sugli agricoltori, già provati dalla siccità – spiega Gatta -. È inammissibile che chi attinge acqua dai torrenti debba farsi carico anche delle analisi, che dovrebbero invece essere eseguite dall’autorità competente».
A destare ulteriore preoccupazione sono le sanzioni introdotte dalla norma regionale: «In una stagione drammatica per la mancanza d’acqua arrivano multe di 1.133 euro per la mancata rilevazione della targhetta sui pozzi e per il ritardo nella comunicazione dei dati dei contatori alla Regione, da inviare entro il 30 gennaio -continua Gatta -. Misure prive di logica che rischiano di esasperare ulteriormente gli agricoltori”.
Secondo Gatta, è giusto regolamentare l’uso delle risorse idriche, ma serve “una legge più equilibrata, capace di tutelare l’ambiente senza mettere in ginocchio chi lavora nei campi”.
L’esponente di FdI sollecita la Regione Puglia ad ascoltare le istanze del mondo agricolo e a introdurre correttivi concreti per alleggerire il peso della burocrazia: “Occorre pragmatismo e buon senso per evitare che una legge nata con buone intenzioni si trasformi in un ulteriore ostacolo alla sopravvivenza delle imprese agricole pugliesi”, conclude Gatta.