Massimo Ghini porta a Taranto “Il vedovo” di Dino Risi
Ci sono storie che attraversano il tempo, ed è il caso di “Il vedovo”, capolavoro della commedia all’italiana firmato Dino Risi. Torna a brillare, corrosiva, irresistibile, più attuale che mai, nella nuova versione diretta e interpretata da Massimo Ghini, in scena al Teatro Orfeo di Taranto martedì 16 dicembre alle 21.00.
Un ritorno che non è semplice riproposizione, ma un gesto d’amore verso una pagina iconica del cinema italiano. Ghini veste i panni di Alberto Nardi, imprenditore romano megalomane e disastroso, uomo di illusioni più che di affari, trascinato in un labirinto di debiti da cui tenta di uscire con una sola, grottesca idea fissa: liberarsi della moglie.
Un marito mediocre che sogna grandezze, un uomo piccolo che si misura con una moglie decisamente più grande di lui. A dare corpo e voce a Elvira, cinica, elegante, lucidissima, è Galatea Ranzi, che reinterpreta il ruolo reso immortale da Franca Valeri, disegnando una donna che guarda Milano come promessa di emancipazione sociale e linguistica. Nella sua Roma, stretta tra sogni d’industria e fallimenti quotidiani, Elvira si muove con spietata grazia: umilia Alberto, lo chiama “cretinetti”, lo sfinisce e lo sovrasta. È carne viva della commedia, raffinata, spregiudicata, in fuga.
A completare il cast, la partecipazione di Pier Luigi Misasi, e con Leonardo Ghini, Diego Sebastian Misasi, Giulia Piermarini, Tony Rucco, Luca Scapparone. L’adattamento porta la firma di Gianni Clementi ed Ennio Coltorti, mentre la produzione esecutiva è di Enzo Gentile.
L’azione si sposta a Roma, il ritmo filmico diventa teatralità pura, ma l’anima resta intatta: quella vertigine comica che Risi aveva già intuito negli anni ’50 e che oggi risuona più pungente che mai. “Il vedovo” diventa così specchio contemporaneo: una galleria di mostri che non appartiene più solo agli anni del boom, ma parla direttamente alla nostra epoca. Non un’imitazione, dunque, ma un omaggio vibrante. Un ritorno alla grande risata italiana, quella che scava e fa pensare.