Taranto, sindacati: “Il sindaco Bitetti ritiri le dimissioni”
Rizzo (Usb), Palombella (Uilm) e Prisciano (Fim Cisl) invocano responsabilità e confronto costruttivo

Le dimissioni di Piero Bitetti, sindaco di Taranto, continuano a suscitare reazioni. Dai sindacati ai movimenti di base, il messaggio è comune: responsabilità istituzionale e coesione per affrontare una delle vertenze più complesse degli ultimi anni.
Francesco Rizzo, dell’esecutivo nazionale Usb, parla apertamente di un passo dettato da forti pressioni. “Le dimissioni del sindaco sono l’effetto della tensione che temevamo. Gli chiediamo di tornare sui suoi passi: questa è una fase troppo delicata per Taranto e per i suoi lavoratori”.
Rizzo sottolinea l’urgenza di ristabilire un clima di confronto civile: “Anche in presenza di posizioni diverse, il rispetto è imprescindibile. Basta tifo da stadio, serve maturità politica e umana. In ballo ci sono 18mila posti di lavoro”. Il rappresentante Usb critica la superficialità mediatica e chiede misura e precisione: “In un contesto esasperato come quello tarantino, pesare le parole è un dovere. Non è accettabile attribuire a Emiliano frasi mai pronunciate, soprattutto su testate nazionali”.
Nel comunicato, Rizzo difende anche l’operato del vicesindaco Mattia Giorno, ricordando la sua opposizione al progetto di rigassificatore come conferma della coerenza dell’amministrazione comunale. Infine, rilancia l’importanza del tavolo ministeriale al MIMIT, considerato “uno strumento che va sfruttato fino in fondo per trovare una via d’uscita”.
Duro anche il giudizio di Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, che ha definito le dimissioni “un gesto estremo, figlio di anni di conflitto attorno all’ex Ilva”. Palombella ricorda gli interventi ambientali già realizzati: dalle coperture ai parchi minerali, all’installazione di filtri Meros, allo stop di impianti storici come l’AFO 5 e otto batterie a coke.
“Si è passati da 10 a meno di 2 milioni di tonnellate annue. Il ciclo integrale è ormai al termine. Eppure, si continua a osteggiare il piano di transizione verso i forni elettrici, senza fornire alternative né un piano industriale chiaro”, ha affermato il leader Uilm per il quale è necessaria la presenza dello Stato e una legge speciale che accompagni la decarbonizzazione, tutelando lavoratori e città. “Serve serietà. Se l’obiettivo è chiudere tutto, lo si dica chiaramente, ma non si può lasciare Taranto e l’intero gruppo industriale nell’incertezza”, ha concluso.
Biagio Prisciano, segretario generale della Fim Cisl, ha espresso “solidarietà sincera al sindaco Bitetti” definendolo “uomo e rappresentante istituzionale eletto democraticamente, che ha mostrato coraggio e responsabilità. Taranto ha già pagato un prezzo altissimo, serve superare l’ostacolo del carbone e costruire una fabbrica ecosostenibile che rispetti ambiente e occupazione. Ma non con lo scontro: serve dialogo, rispetto e condivisione”, ha conclusp Prisciano ribadendo che “solo un percorso condiviso e pacifico potrà condurre la città verso un futuro migliore”.