Galigani: ‘L’Aps Taras dove era quando il Taranto si indebitava?’

Attraverso il suo blog, l’ex dirigente rossoblu risponde al trust: ‘Avevate l’obbligo di intervenire e non lo avete fatto’

TARANTO
24.01.2020 11:16


Cominciamo con il dire che non ho nessun ruolo all’interno della Taranto F.C. 1927. Che non ne ho mai avuti nel passato e che non ne voglio nemmeno avere per il futuro. Questo non toglie che da libero cittadino io possa esprimere i miei pareri ed eventuali “giudizi” sulla gestione di quella società. Su eventi del passato, del presente e del futuro. La mia partecipazione alla trasmissione condotta su JO TV da Goffredo Trombetta? Ci ho messo, come mia consuetudine, la faccia e, di quello che ho detto, me ne assume tutte le responsabilità. Sono amico di Massimo Giove. Ebbene si! Cari “signori” della A.P.S. Taras 1906. Dovete farvene una ragione. Non concedo né a voi né a nessun altro il diritto, la presunzione di intromettervi nei nostri rapporti. Ma chi siete mai, piccoli borghesi che usate in maniera impropria la definizione trust, per arrogarvi il diritto di privarmi della parola. Sono io a diffidarvi dall’usare, nei miei confronti, espressioni denigranti. Fate attenzione con le parole e con le azioni. Perché tutto ha un limite. Per una mia personalissima interpretazione ritengo che gli “anticorpi” se li dovrebbe procurare la Taranto F.C. 1927 nei vostri confronti. I motivi? Tanti. Si perché dovreste spiegare pubblicamente, per esempio, voi che da statuto avreste dovuto rappresentare l’Organo di controllo sulla gestione del club, dove eravate quando chi si è succeduto alla presidenza, prima di Massimo Giove, ”gonfiava”, imperterrito, i debiti del club. Stagione sportiva dopo stagione sportiva. Avevate l’obbligo di intervenire. Non l’avete fatto. Non comprendo pertanto quale sia il peccato commesso quando si asserisce che siete stati complici di gestioni pessime sia dal punto di vista finanziario che sportivo. Si perché il Taranto F.C. 1927 nelle gestioni alle quali avete partecipato (attivamente e/o da controllori) non ha mai vinto nulla e si è indebitato oltre ogni più lecita considerazione. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Che dire poi di quel periodo in cui avete curato la campagna abbonamenti. Ne dobbiamo parlare? Ho detto che Giove ha rilevato da Zelatore e Bongiovanni una società oberata di debiti. La verità! Lo confermano le scritture. Sono situazioni inconfutabili. Oltre a quelli nei confronti dell’erario, di debiti ce n’erano altri, nei confronti di fornitori e banche. Oggi Massimo (del quale, ribadisco, mi onoro di essere amico) li sta onorando tutti. Qual è il vostro problema. Il timore che vengano scoperchiate situazioni da voi trascurate in precedenza? Voi piuttosto, che vi riempite la bocca di parole, cosa avete fatto in favore della Taranto F.C. 1927 gestita da Giove. Quanti imprenditori avete avvicinato al club? Quanti sponsor? Quanti abbonamenti avete fatto sottoscrivere? Quanti ne avete sottoscritti voi? Quanti di tribuna Vip? Quelli di voi che stazionano in tribuna laterale con quale diritto frequentano l’area ospitality riservata alla tribuna d’onore? Quale è stato il vostro contributo in azioni e quale quello in denaro? In definitiva. Al di la delle parole (sempre le solite), quale vorrebbe essere, nel dettaglio ed in “soldoni”, il vostro apporto in riferimento ad un piano industriale, a medio termine, sviluppato dalla Taranto F.C. 1927? Quale l’utilità di avervi partecipi? Spiegatelo, cortesemente, alla città. Ribadisco. Parlo a titolo personale, mai a nome del presidente del Taranto. E me ne assumo tutte le responsabilità. Ci continuo a mettere la faccia. Come ho sempre fatto del resto. Sulla veridicità di quello che ho detto (e che dirò ancora), ove lo desideraste, possiamo sempre fare alla maniera di Pier Capponi quando giunse alle porte di Firenze: “voi suonerete le vostre trombe e noi suoneremo le nostre campane”. Io sono pronto, documenti alla mano. Si potrebbe finalmente fare chiarezza sulle tante contraddizioni che alimentano il vostro esprimere. Le vostre azioni. La vostra presunzione. E poi avete il coraggio di dire che volete bene al Taranto. Ma per piacere!

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