Porto e acciaio, Confartigianato: “Taranto ostaggio delle multinazionali”
“Città bloccata da immobilismo e parole vuote: serve una svolta vera, non più slogan”
“Taranto non è più padrona del proprio destino, ostaggio delle multinazionali e delle promesse non mantenute”. È un atto d’accusa durissimo quello lanciato da Confartigianato Imprese Taranto, che attraverso la propria segreteria generale denuncia “l’immobilismo che da anni paralizza ogni possibilità di sviluppo del territorio jonico”.
Nel mirino dell’associazione finiscono le gestioni del porto commerciale e del polo siderurgico, considerate emblema di un sistema bloccato. “Siamo fermi a una concessione di 49 anni che avrebbe dovuto rilanciare il traffico merci e non ha prodotto nulla - si legge nella nota -. Il porto, che dovrebbe essere il cuore pulsante dell’economia jonica, è ostaggio di una gestione inconcludente e di una politica priva di coraggio”.
Un quadro analogo viene tracciato per la vicenda del siderurgico, definita “un’odissea tra bandi, cassa integrazione e nostalgie della prima rivoluzione industriale. Taranto vive di proclami, protocolli d’intesa e sussulti mediatici, ma alla fine non cambia mai nulla. Le imprese continuano a lottare da sole, senza prospettive né certezze”, prosegue Confartigianato.
L’associazione chiede un cambio di passo radicale, invocando “chiarezza, concretezza e coraggio politico. Oggi, con un nuovo sindaco e un nuovo commissario dell’Autorità Portuale, vogliamo credere che qualcosa possa cambiare, ma su di loro grava una grande responsabilità: quella del fare. Chi non produce risultati, chi non ha visione, deve farsi da parte. Taranto non può più aspettare”.
Confartigianato propone una soluzione immediata: “Politica, istituzioni, sindacati e imprese si siedano insieme, chiusi in una stanza a Taranto, finché non avranno condiviso un vero programma di sviluppo da portare al Governo. È il minimo per restituire dignità e futuro a questo territorio, oggi ancora prigioniero dell’immobilismo e delle scelte mancate”, conclude la nota.