La XIV Giornata internazionale di studio dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, dedicata al tema “Transizioni mirate, transizioni deviate”, si terrà il 12 dicembre presso il Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II di Napoli. All’iniziativa parteciperanno sei realtà provenienti da Taranto, tra cui due progetti sviluppati direttamente dalla cittadinanza attiva.

La scelta della città è legata ai temi centrali dell’evento, che riflettono sulle difficoltà e sulle criticità della transizione ecologica, tra pressioni politiche e costi sociali non distribuiti in modo uniforme. In questo contesto saranno presentati i progetti “TRACCE: integrare i servizi ecosistemici nella pianificazione bioculturale e rigenerativa di Taranto” e la proposta “Dal bisogno sociale alla rigenerazione urbana: il Museo delle Scienze nel 65° deposito A.M. di Taranto”.

TRACCE propone un metodo per integrare i servizi ecosistemici nella pianificazione urbana e territoriale della città, basandosi su un approccio bioculturale che combina aspetti ecologici, culturali e sociali per rendere più coerenti e misurabili i processi di rigenerazione.

La proposta del Museo delle Scienze nasce invece da un percorso di community planning sostenuto da cittadini, associazioni e professionisti. Il progetto parte dall’idea di trasformare l’ex deposito militare sul Mar Piccolo in uno spazio educativo e culturale, interpretando la partecipazione come strumento per valorizzare la memoria collettiva e orientare la città verso modelli sostenibili.

L’economista ambientale Gladys Spiliopoulos, referente del coordinamento scientifico di TRACCE, sottolinea che la presenza all’INU rappresenta «il modo più onesto per portare in un luogo autorevole le voci della città, affermando che Taranto è un patrimonio vivo da comprendere e rigenerare». Ha inoltre richiamato la collaborazione con realtà nazionali ed europee che hanno affrontato con successo processi di deindustrializzazione.

A sua volta, Noemi La Sorsa, portavoce del comitato promotore del Museo delle Scienze, evidenzia che «una visione partecipata è la chiave per rigenerare il territorio e costruire un futuro sostenibile per le nuove generazioni». Il gruppo auspica che la Giornata di studio favorisca nuove collaborazioni e una maggiore diffusione del progetto tra cittadini e istituzioni.

Le due esperienze rappresentano esempi di come la cittadinanza attiva tarantina stia contribuendo, con strumenti diversi e approcci complementari, al dibattito nazionale sulle trasformazioni urbane e sui percorsi di transizione.