Gialia Berloco
Gialia Berloco

In un contesto in cui il dibattito sul futuro industriale di Taranto resta acceso, l’Ordine dei Fisioterapisti di Bari, Barletta-Andria-Trani e Taranto (OFI Ba-Bat-Ta) richiama l’attenzione su una realtà spesso trascurata: l’aumento delle richieste di fisioterapia da parte di pazienti oncologici, un fenomeno che secondo i professionisti è strettamente connesso all’impatto dell’inquinamento ambientale sulla salute pubblica.

“Negli ultimi anni abbiamo osservato un incremento costante e preoccupante delle richieste di riabilitazione oncologica”, spiega l’OFI. Un trend che coinvolge servizi pubblici e privati, tra cui la stessa Asl di Taranto, impegnata in diversi progetti riabilitativi. Tuttavia, l’Ordine denuncia un limite strutturale: “Si continua ad agire sugli effetti, senza affrontare le cause profonde legate all’ambiente e all’incidenza tumorale”.

I fisioterapisti che lavorano ogni giorno sul territorio si trovano a supportare pazienti che, oltre alla malattia, devono fronteggiare le conseguenze fisiche, psicologiche e sociali del percorso terapeutico. La compromissione funzionale limita l’autonomia e incide fortemente sulla qualità della vita.

“La riabilitazione oncologica non è solo una terapia - afferma la presidente Gialia Berloco -, ma un pilastro essenziale per restituire autonomia, dignità e benessere a chi affronta un tumore. Si tratta di un percorso complesso che coinvolge corpo, mente e relazioni sociali”. Tuttavia, Berloco avverte che l’impegno quotidiano di tanti operatori rischia di diventare vano “se non si agisce con decisione sulle fonti di rischio sanitario che alimentano l’insorgenza delle patologie oncologiche”.

L’appello dell’OFI è chiaro: le istituzioni devono affiancare agli sforzi riabilitativi un’azione concreta di prevenzione, capace di ridurre l’esposizione ai fattori ambientali che mettono a rischio la salute dei cittadini.