Sindacati al fianco del sindaco Bitetti: “Serve coesione per guidare Taranto verso il futuro”

CGIL, CISL, UIL e le sigle metalmeccaniche FIM, FIOM e UILM di Taranto hanno espresso piena solidarietà al sindaco Piero Bitetti dopo quanto accaduto a Palazzo di Città. I sindacati condannano fermamente i toni e i comportamenti che hanno caratterizzato il confronto nella giornata di lunedì 28 luglio, definendoli estranei al dibattito democratico.
“Non si è trattato di un confronto, nemmeno acceso - scrivono in una nota congiunta -. Quanto accaduto è piuttosto l’effetto esasperato di un clima costruito per dividere il territorio, alimentato da una minoranza che non rappresenta il vero associazionismo ambientalista”.
I rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno ricordato come il primo cittadino, fin dal suo insediamento, abbia cercato il dialogo con tutte le componenti coinvolte nel destino dello stabilimento ex ILVA. Il 25 luglio scorso, FIM, FIOM e UILM hanno sottoposto una piattaforma condivisa alle istituzioni locali e alla Regione Puglia, contenente una proposta articolata sul processo di decarbonizzazione, con l’obiettivo di garantire sia la tutela della salute pubblica che la salvaguardia dei posti di lavoro.
“Il mandato ricevuto dal sindaco e dalla nuova amministrazione nasce dal consenso espresso da una comunità composta da famiglie, lavoratori, cittadini comuni. Un mandato democratico che va rispettato e difeso. È proprio per questo motivo che riteniamo inaccettabili i tentativi di delegittimazione attraverso pressioni o intimidazioni”, continua la nota.
I sindacati mettono in guardia dai rischi che deriverebbero da una crisi istituzionale in questa fase decisiva: “Se il territorio rinuncia a un ruolo attivo, il governo potrà muoversi senza vincoli o contrappesi, scegliendo unilateralmente la direzione da prendere. E in quel caso, sarà troppo tardi per intervenire”.
La crisi in atto viene definita una “svolta potenzialmente irripetibile” per pretendere impegni concreti da tutte le istituzioni coinvolte. Serve, secondo le sigle, un progetto serio e sostenibile, in grado di conciliare i diritti costituzionali alla salute, al lavoro e alla dignità.
Da qui l’appello finale di CGIL, CISL, UIL, FIM, FIOM, UILM Taranto al sindaco Bitetti: “Ritirare le dimissioni significa assumersi la responsabilità di governare la città in uno dei momenti più delicati della sua storia recente. Alla maggioranza chiediamo una sintesi fondata sulla ragionevolezza, lontana dal populismo e dalle scorciatoie del consenso facile. La posta in gioco è il futuro stesso di Taranto”.