Taranto: C'era una volta... Taranto-Melfi 2-0

TARANTO
Vincenzo Corallo
23.10.2016 00:25

Correva l'anno 2005-2006 quando il Taranto del presidente Luigi Blasi si presentò ai nastri di partenza  del campionato di C2, con l'ambizione di lottare per il salto di categoria. Solo un anno prima, il club ionico riuscì ad evitare l'inferno della serie D, passando dalla vittoria dei Play Out ottenuta sul difficile campo del Ragusa. Scampata allo spauracchio della retrocessione nei dilettanti e forte dell’entusiasmo ritrovato dalla piazza, la società ionica decise di allestire una squadra importante, affidando la panchina al tecnico Raimondo Marino. Nel mercato estivo il Taranto confezionò una campagna acquisti faraonica, assicurandosi le prestazioni di De Florio, Ambrosi, Mancini, Mortari, Caccavale, Catania, Di Domenico, e sugellando i ritorni in maglia rossoblù di Pastore e De Liguori. La stagione però iniziò in sordina e dopo un girone d’andata caratterizzato da risultati altalenanti, la posizione di mister Marino iniziò a scricchiolare. La panchina del tecnico siciliano vacillò inevitabilmente dopo tre sconfitte di fila subite da Viterbese, Cisco Roma e Melfi , che fecero allontanare pericolosamente il Taranto dai quartieri alti della classifica. Si arrivò dunque nel periodo chiave della stagione, con i vertici societari della società ionica costretti a sollevare dall'incarico mister Marino, e consapevoli di non poter sbagliare la scelta del sostituto. Dopo alcune riflessioni oculate, il club dell’imprenditore di Manduria, individuò in Aldo Papagni l'uomo giusto per dare un cambio di rotta al campionato del Taranto che fino a quel momento si rivelò alquanto deludente. L'esordio del tecnico di Bisceglie sulla panchina degli ionici fu da incubo, la squadra incappò in una sconfitta casalinga con la Vigor Lamezia che allungò la striscia di risultati negativi dei rossoblù. La svolta però non tardò ad arrivare, nelle settimane successive difatti il Taranto iniziò una rimonta pazzesca che permise agli uomini di Papagni di inanellare una serie incredibile di risultati utili consecutivi. Dopo le vittorie esterne ai danni di Igea Virtus, Andria, Modica, Latina e Potenza, la stagione regolamentare volse al termine e la formazione ionica riuscì a blindare il secondo posto in classifica alle spalle del Gallipoli promosso meritatamente in C1. Archiviata la regular season, il Taranto arrivò a giocarsi gli spareggi promozione, forte di una posizione privilegiata nella griglia Play Off. La seconda classificata difatti aveva il diritto di affrontare la gara di ritorno tra le mura amiche e di usufruire del passaggio del turno anche in caso di doppio pareggio. La classifica stabilì che nella semifinale il Taranto avrebbe dovuto affrontare il Melfi, compagine lucana che finì la stagione al 5° posto e composta in prevalenza da giocatori giovani e affamati di calcio. Il 21 maggio 2006 gli uomini di Papagni si presentarono allo stadio Arturo Valerio per affrontare la gara d’andata del primo turno dei Play Off. Al seguito della truppa rossoblù si presentò un folto numero di supporters ionici che vennero sistemati nello spicchio di curva riservato ai sostenitori ospiti. La partita del Taranto iniziò malissimo, la squadra durante i 90 minuti stentò ad esprimere il suo gioco e finì col perdere clamorosamente 3-1. La mazzata accusata da tutto l’ambiente fu decisamente pesante, il Taranto si ritrovò con le spalle al muro e costretto a rimontare 2 gol nella gara di ritorno. Alla vigilia del return match con il Melfi, la tensione si tagliò a fette, la città si preparò per gremire lo Iacovone, sicura di poter spingere la squadra nel difficile passaggio del turno. Dopo un fine settimana incandescente, arrivò finalmente il 28 maggio 2006. Il colpo d’occhio che offrì lo Iacovone quel pomeriggio fu da brividi, durante il riscaldamento della squadra, si percepì un clima di entusiasmo degno di categorie superiori. Mister Papagni decise di schierare una formazione a trazione anteriore, mandando in campo De Florio, Catania, Ambrosi e Mancini. Al fischio d’inizio del giudice di gara, il Taranto si catapultò in attacco con l’esigenza vitale di cercare subito la via del gol. Con il passare dei minuti gli ionici crearono una serie incredibile di azioni da gol pericolose, senza però riuscire a trovare il vantaggio. Dopo l’assalto incessante al fortino lucano e un gol annullato ad Ambrosi, il primo tempo si concluse incredibilmente sullo 0-0. Durante l’intervallo, l’ansia e la paura di non riuscire a ribaltare il risultato iniziarono a prendere il sopravvento. La seconda frazione di gioco iniziò nella stessa maniera del primo tempo, con gli ionici rabbiosamente in avanti alla ricerca del gol che avrebbe riaperto il discorso qualificazione. I minuti passavano inesorabili, e la porta di Fumagalli sembrava ormai stregata. Il numero di palle gol a favore dei rossoblù continuò a salire di minuto in minuto, senza però che il pallone ne volesse sapere di gonfiare la rete. Al minuto 58 dopo l’ennesima sortita offensiva del Taranto, gli uomini di Papagni si guadagnarono un calcio d’angolo. Mancini si apprestò a battere il corner dipingendo una traiettoria insidiosa che consentì a Deflorio di spizzare il pallone che a sua volta finì sulla testa di Catania, bravo a mettere in rete dopo un incornata di testa. Al gol dell’attaccante ionico lo Iavocone esplose in un boato di gioia, mancavano 32 minuti e gli uomini di Papagni avevano finalmente bucato la porta del Melfi. Dopo il gol del vantaggio, il Taranto si riportò prepotentemente in avanti per cercare la rete del 2-0. Prima un miracolo di Fumagalli e poi la traversa, negarono ad Ambrosi la gioia del raddoppio. A dieci minuti dalla fine e con il Taranto sempre più bisognoso di trovare il secondo gol, Papagni decise di mandare in campo Di Domenico per dare ulteriore vivacità all’attacco. Passarano soltanto 2 minuti e i rossoblù trovarono finalmente la via del gol dopo un azione orchestrata magistralmente dalla squadra e finalizzata alla grande dal cobra Deflorio. Al secondo gol del Taranto la folla andò in visibilio, mancavano 8 minuti al termine della gara e il Taranto era virtualmente in finale. Lo stadio diventò un catino e la gente assiepata sugli spalti, continuò a spingere la squadra cantando a squarciagola. Dopo 5 minuti di interminabile recupero, il sig. Lena decretò il triplice fischio finale. La grande festa potè così prendere il via, all’invasione pacifica dei supporters ionici seguirono scene di gioia che coinvolsero giocatori rossoblù e staff societario. Quel pomeriggio le coronarie dei tifosi ionici furono messe a dura prova. La vittoria con il Melfi spianò la strada alla promozione del Taranto che arrivò dopo la finalissima Play Off giocata con il Rende. Il 28 maggio 2006 rimarrà sicuramente uno dei pomeriggi più entusiasmanti e avvincenti della storia più recente del club ionico. 


I RICORDI
SANDRO AMBROSI
: “Fu una partita carica di tensione per via della brutta partita che disputammo all’andata. Per me fu la prima importante partita giocata da titolare, dopo tantissimi problemi di natura fisica. Di quel pomeriggio ricordo lo stadio pieno e un grandissimo entusiasmo che intimorì i nostri avversari. La partita venne giocata costantemente nella metà campo del Melfi, al quale non concedemmo praticamente nulla. Dopo un primo tempo a senso unico nel quale mi annullarono anche un gol regolare, riuscimmo a venire fuori e a conquistare la qualificazione negli ultimi minuti del match. Prima Catania con uno stacco di testa dopo un perfetto corner di Mancini, e poi Deflorio con un tiro ravvicinato dopo una bella azione orchestrata dalla squadra, regalarono ai tifosi del Taranto un pomeriggio di grandissime emozioni. Sono convinto che grosso merito di quella grande vittoria fu dei tifosi ionici. Se non fosse per il loro impagabile amore per il Taranto, sarebbe stato molto difficile rimontare lo svantaggio di due reti”.  
LELE CATANIA: "Quella con il Melfi fu la partita più importante dell'anno, soprattutto dopo il deludente risultato dell'andata che ci vedeva con le spalle al muro. La settimana antecedente alla partita fu qualcosa di indimenticabile, città e squadra la vissero in un clima di grande tensione. Il mio gol arrivato a 20 minuti dalla fine, diede il via alla rimonta che con il gol decisivo di Deflorio ci permise di ottenere la qualificazione. Credo che la partita con il Melfi fu la montagna più dura da scalare dell'intera stagione. In una cornice di pubblico condita da 20 mila presenze, il Melfi andò letteralmente in bambola. Non smetterò mai di dire che i due gol arrivati a 20 minuti dalla fine, furono il frutto del grande incitamento dei tifosi ionici che nell'arco di tutta la stagione furono fantastici".
LUCA EVANGELISTI: "Dopo la deludente partita d'andata che complicò notevolmente la qualificazione, il mio ricordo più importante è riposto nella preparazione della gara di ritorno. Sia io che mister Papagni per caricare a mille la squadra, decidemmo di far preparare un video da Studio 100 per far rivivere ai ragazzi le immagini dell'intera stagione. Poco prima della gara, facemmo arrivare uno schermo all'interno dello spogliatoio. Dopo che i ragazzi guardarono in silenzio le gesta di un intera stagione e la maestosità della mitica curva nord, mi girai verso di loro e li vidi piangere. Dopo quella scena capii che avremmo passato il turno e successivamente vinto i Play Off".

TABELLINO PARTITA
TARANTO-MELFI 2-0 (0-0) 

Data: 28/5/2006 Ore:16.00 Stadio: Erasmo Iacovone (Taranto) 
RETI: 58` Catania (T), 82` Deflorio (T)
TARANTO: Gori, Mortari (72` Micallo), Manni (80` Di Domenico), Prosperi, Pastore, De Liguori, Catania (60` Mignogna), Bussi, Ambrosi, Mancini, Deflorio - ALL. Aldo Papagni 
MELFI: Fumagalli, Tursi, Franco (89` Schettino), Cuomo, Cosenza, Schiavon, Russo D., Cammarota (74` Gaeta), Lauria, Paris (67` Guarro), La Porta - ALL. Raffaele Novelli
ARBITRO: Fabrizio Lena (Ciampino) RECUPERO: 6 minuti (1` pt + 5` st) AMMONITI: Bussi (T), Tursi, Cuomo, Schiavon (M) ESPULSI: 84` AMBROSI (T) SPETTATORI: 18000

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