Ex Ilva, Confartigianato: “Non solo acciaio, Taranto diversifichi economia”

”La vertenza ex Ilva deve essere affrontata con una visione ampia, che tenga conto non solo della decarbonizzazione, ma anche delle conseguenze occupazionali e delle opportunità di riconversione economical. È questo il messaggio lanciato da Fabio Paolillo, segretario generale di Confartigianato Taranto, in una nota che richiama istituzioni, parti sociali e comunità locale a un’analisi realistica della situazione.
Paolillo riconosce l’impegno del ministro Adolfo Urso nel considerare la siderurgia un asset strategico nazionale, ma sottolinea che, dal punto di vista di Taranto “non è ancora chiara la partita che le parti stanno giocando, né gli obiettivi e le modalità per raggiungerli”.
Secondo Confartigianato, la strada obbligata è la decarbonizzazione, in linea con i vincoli ambientali europei e sostenuta da fondi UE per la transizione giusta, pari a circa 800 milioni di euro. Tuttavia, Paolillo avverte: “Il futuro di Taranto non vedrà più l’acciaio come grande manna dal cielo per reddito e occupazione. Bisogna puntare subito su direttrici di sviluppo alternative”.
Il segretario generale evidenzia anche un nodo cruciale: il passaggio dagli altiforni ai forni elettrici ad arco, pur essendo ambientalmente necessario, comporterà una drastica riduzione della forza lavoro. Portando l’esempio dell’acciaieria britannica di Port Talbot, passata da 4.000 a 1.200 dipendenti, Paolillo stima che a Taranto, con tre forni elettrici e impianti di preridotto, la forza lavoro si potrebbe attestare tra le 4.000 e le 5.000 unità, rispetto agli oltre 10.000 lavoratori del passato.
“È importante dirlo chiaramente – avverte – perché è una conseguenza inevitabile. La comunità deve sapere la verità per adottare le necessarie contromisure. Decarbonizzazione, bonifiche e riconversione economica devono essere trattate come un’unica vertenza, con risorse adeguate e tempi certi”.
Per Paolillo, la sfida sarà trasformare la transizione industriale in un’occasione di crescita, puntando sulla formazione, sull’imprenditoria e sulle risorse inespresse del territorio: “Confartigianato continuerà a battere il suo ‘disco rotto’ sulla diversificazione economica, confidando nella capacità della politica e delle istituzioni di fare squadra per il futuro di Taranto”.