Taranto, Capuano: ‘Perdere il ricorso è stata un’altra mazzata’
Sul pubblico rossoblù: "Domani ci daranno una grossa mano"
(Di Anthony Carrano) Il Taranto si appresta a vivere l‘ultima partita della stagione regolare campionato tra le mura amiche. Ostico avversario per i rossoblù che vedranno scendere sul terreno dello Iacovone la seconda della classe, l’Avellino di mister Pazienza. Intervenuto nella conferenza stampa che precede la gara, parla Ezio Capuano, allenatore della compagine jonica.
L’AVELLINO. “Queste partite non sono difficili da giocare, il nostro pregio è quello di essere arrivati a una gara così importante con la classifica che abbiamo. Sappiamo di giocare con la compagine che, per quanto mi riguarda, è la più forte in assoluto del campionato. Arrivare alla penultima giornata a soli tre punti dall’Avellino vuol dire che siamo riusciti a fare un capolavoro calcistico. La squadra di Pazienza non ha bisogno di presentazioni: per il potenziale umano che ha a disposizione, mi sarei aspettato di più. In Irpinia ho ancora tanti amici e ci tengo a ribadire che per me è stato un grosso onore allenare l’Avellino”.
OBIETTIVO. “Prima di iniziare era quello di mantenere la categoria migliorando quanto fatto nella passata stagione, quando siamo arrivati a un solo gol dai playoff. In questo campionato siamo andati avanti attraverso la programmazione e con tanti sacrifici. Siamo l’autentica sorpresa di questo campionato”.
RICORSO RESPINTO. “Fermo restando che non sono molto competente in materia, quattro punti mi sembravano eccessivi. L’avvocato Chiacchio ci aveva rassicurato che avremmo riottenuto almeno due punti. Per noi, quella sentenza è stata come una doppia penalizzazione. Sono entrato nello spogliatoio e ho detto ai miei ragazzi che la nostra classifica dice che abbiamo 63 punti: orgoglioso e onorato di quanto abbiamo fatto, appartiene alla storia e come tale non può essere cancellata. Sappiamo che nella realtà abbiamo 59 punti, ma cercheremo di trasformare la rabbia che abbiamo accumulato, senza alcun tipo di alibi”.
SCONTRI DIRETTI POCO FORTUNATI. “Ribadisco sempre gli stessi concetti lasciando l’ipocrisia agli altri. Tranne quei trenta minuti con la Casertana, nel girone di andata la squadra ha fatto sempre bene. Con il Picerno, in tre partite, compresa quella di Coppa Italia, avremmo meritato di vincerne almeno due. Con il Benevento abbiamo disputato un’ottima gara, mentre ad Avellino non so, onestamente, cosa si inventò l’arbitro al 95esimo, quando fermò Fabbro solo davanti al portiere avversario”.
TECNICHE DI GIOCO. “Ho una mia idea calcistica, non ho mai parlato di segmenti tattici. La nostra squadra gioca di posizione ed è l’unica a esprimersi cosi. Cerchiamo di fare le cose semplici a prescindere dal modulo della squadra avversaria. I nostri giocatori occupano la loro porzione di campo con alcuni accorgimenti a seconda di chi abbiamo di fronte”.
INDISPONIBILI E SQUALIFICATI. “Stanno tutti bene, sia mentalmente che fisicamente, magari qualcuno non è in condizione ottimale, ma sono gare che chiunque vorrebbe giocare. Riggio è squalificatol Panico non è tra i convocati perché non sta bene: purtroppo è un anno particolare, si fanno male tanti giocatori nello stesso ruolo. Ci sono delle alternative, ma qualcuno dovrà giocare fuori ruolo”.
VOCI SU DIMISSIONI ALL’INTERNO DELLO STAFF. “Onestamente, lo staff tecnico, che ho il piacere di guidare, lavora ventiquattro ore al giorno e la squadra è tranquillissima: non so se qualcuno in società sia andato via, ma non mi sembra veritiera come notizia. A me non risulta, apro lo stadio alle 7.00 del mattino e lo chiudo sempre io, e non lo dico per scherzare. Credo di escludere nella maniera più assoluta”.
QUESTIONE ARBITRI. “Se c’è una squadra che ha avuto più penalizzazioni in questo campionato è la mia. Non ho mai parlato perché ho fiducia illimitata verso il designatore Maurizio Ciampi: se ha deciso di affidare la gara a questo ragazzo, lo ritiene all’altezza. Ci ha arbitrati altre volte e lo considero valido. Anche loro, come tutti noi, si giocano una fetta importante di futuro. Gli arbitri vanno aiutati”.
PUBBLICO DI TARANTO. “Lavorare a Taranto è un privilegio. Sono convinto che ci sarà tanta gente, c’è lo siamo meritati per le prestazionisul campo. Domani il pubblico ci darà una grande mano”.