Il doppio ex Gregucci: 'Lecce-Taranto? I valori si azzerano'

TARANTO
Alessio Petralla
07.04.2017 12:22

Nella stagione 2015/16, Angelo Gregucci ha compiuto un capolavoro sportivo portando l’Alessandria in semifinale di Coppa Italia con il Milan, e in veste di doppio ex di Taranto e Lecce (nel 2005 allenatore dei salentini) s’immerge nei ricordi vissuti sulle due piazze: “Beh, se parliamo della mia avventura con la maglia del Taranto, raccontiamo episodi preistorici: sono passati circa quarant’anni e il calcio era molto diverso visto che c’era più passione e genuinità: si dava maggiore peso al merito. Non esistevano i social, ma c’erano soltanto i soliti tre giornalisti e le rose erano composte da 16-17 elementi. Sono di San Giorgio Jonico e ricordo che eravamo una bella generazione di calciatori guidati da Leo Romeo e da Franco Paciolla, che ci permisero di provare con il Taranto con cui poi feci le giovanili. Non ero uno dei più talentuosi, ma ebbi l’opportunità di giocare in rossoblù grazie ad Angelo Carrano il quale, a 17 anni, mi portò in prima squadra. Ebbe un grande coraggio. Gli ionici, all’epoca, lottavano per tornare in Serie B…”.

LECCE: “Nel Salento la mia avventura è durata pochissimo: nel 2005 la società viveva un periodo tormentato e ricordo che Cassetti, Vucinic e Ledesma volevano andare via. Commisi l’errore di trattenerli. Nel corso di quella stagione furono cambiati ben tre allenatori. Esperienza che non mi ha insegnato granchè. L’unica fortuna è stata quella di aver conosciuto gente per bene”.

LE DIFFERENZE: “Si tratta di due piazze in cui la passione è massima. Taranto, purtroppo, nel calcio che conta manca da anni mentre per Lecce Serie A e B, negli ultimi anni, sono state una costante. Poi i giallorossi, per disgrazia, sono caduti in Lega Pro. A Lecce si arriva facilmente a 20mila spettatori e la città è stata brava a sfruttare la sua terra abbinandola allo sport: è più facile vendere prodotti tipici e valutare il territorio con una Serie A o B. A Taranto le cose sono molto diverse: è tutto più difficile”.

LECCE-TARANTO: “Conosco benissimo Marconi avendolo allenato ad Alessandria: so di cosa stiamo parlando. Sicuramente, la carta dice che il Lecce è più forte, ma l'esperienza mi fa pensare che in certi tipi di sfide tutto si azzera. Non dimentichiamoci che il Taranto è stato capace di battere il Foggia. Sarà una sfida combattuta e spero corretta”.

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