Fabio Greco - Confapi
Fabio Greco - Confapi

“Taranto sempre più isolata dal resto del Paese. Questa mancanza di attenzione non può continuare. Parlare di diversificazione in queste condizioni diventa difficile”.

Il territorio tarantino vive una fase di profonda contraddizione: da un lato è indicato come destinatario di investimenti e grandi eventi destinati a rafforzarne la vocazione turistica e internazionale, dall’altro subisce decisioni che rischiano di frenare ogni ipotesi di rilancio economico e industriale. Nelle ultime ore sono arrivate due notizie che hanno alimentato la preoccupazione degli imprenditori: nuovi disagi sulla rete ferroviaria e l’ipotesi di una vendita “a pezzi” dello stabilimento ex Ilva.

Il presidente di CONFAPI Taranto, Fabio Greco, ha espresso forte contrarietà per la condizione di isolamento in cui si trova la città, soprattutto per quanto riguarda i collegamenti con il resto d’Italia.

“Siamo pronti a comprendere molte cose – afferma –. Comprendiamo la necessità di rinnovare e mettere in sicurezza le infrastrutture esistenti. Sappiamo che sono in corso investimenti che porteranno benefici al territorio. Ma non possiamo ignorare che da troppo tempo viviamo una condizione che finisce per isolarci, non solo nei trasporti”.

Il presidente sottolinea le difficoltà dei turisti e dei residenti che, anche nell’estate appena trascorsa, hanno dovuto rinunciare al treno a causa di lavori sulle principali tratte. “Non è finita – aggiunge –. Da metà settembre ci saranno ulteriori disagi sulle linee per Bari e Lecce, mentre dal primo ottobre chi vorrà raggiungere Roma attraverso la tratta di Potenza non potrà più contare sul Frecciarossa, ma su autobus sostitutivi. Quanto all’aeroporto, continuiamo ad attendere novità che tardano ad arrivare. In queste condizioni parlare di diversificazione economica e industriale diventa impossibile”.

Alle difficoltà legate alla mobilità si somma l’incognita sul futuro dell’ex Ilva. “Si legge della possibilità di cedere la più grande acciaieria d’Europa non come un’unica realtà, ma con due proposte distinte: una per il Nord e una per il Sud. Se questa ipotesi dovesse concretizzarsi – osserva Greco – a pagare il prezzo più alto sarebbe ancora una volta Taranto. Come CONFAPI abbiamo già espresso la nostra netta contrarietà a questa prospettiva”.